Venerdì 8 Novembre 2024

Arrivi turistici in calo, 23 milioni in inverno

L'Italia si prepara ad una stagione invernale con una contrazione dei flussi turistici: 23,2 milioni di arrivi e 72 milioni di presenze, con una flessione rispettivamente del 6,1% e dello 0,4%. La spesa turistica cala del 7,8%, pari a 1,3 miliardi di euro.

Flussi turistici in calo per l'inverno, 23 milioni arrivi

Flussi turistici in calo per l'inverno, 23 milioni arrivi

Per la prossima stagione invernale si prevede una contrazione dei flussi turistici in Italia. Secondo le stime dell'Istituto Demoskopika, pubblicate in anteprima da ANSA, si prevedono poco più di 23,2 milioni di arrivi e quasi 72 milioni di presenze, con un calo rispettivamente del 6,1% e dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che aveva registrato quasi 25 milioni di arrivi e poco meno di 72,2 milioni di pernottamenti. A incidere sulla diminuzione degli arrivi è soprattutto la componente italiana: 13,5 milioni di arrivi (-10,4% rispetto allo stesso periodo del 2022-23) a fronte di un aumento dello 0,5% degli stranieri. Anche per quanto riguarda le presenze, la contrazione, seppur contenuta, è pressoché identica: 32,6 milioni di presenze straniere a fronte dei 39,3 milioni di pernottamenti italiani con una diminuzione rispettivamente dell'0,6% e dello 0,3%. Per la stagione invernale si stima che la dinamica dei prezzi nel turismo registri un aumento tendenziale dell'1,8% rispetto allo stesso arco temporale precedente (dicembre 2022-marzo 2023) con un differenziale inflazionistico pari a un più 1% rispetto alla variazione dell'indice generale calcolato dall'Istat allo 0,8%. Nonostante ciò, si registra una riduzione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo turistico (da 123,7 di agosto 2023 a 118,3 di marzo 2024), che tendenzialmente si riflette anche sulla spesa turistica con una contrazione di 7,8 punti percentuali, pari a oltre 1,3 miliardi di euro. A novembre del 2023, l'incremento tendenziale dell'indice generale dei prezzi al consumo Nic (per l'intera collettività nazionale) per il settore turistico italiano è dovuto principalmente all'aumento dei prezzi dei voli nazionali (+29%), dei pacchetti vacanza (19,9%), dei servizi di alloggio (+8,7%) con in testa gli alberghi (+9,3%) e del trasporto ferroviario (+8%). Se a livello complessivo, l'Italia presenta un equilibrio tra quota italiana (51,4%) e quota estera (48,6%) degli arrivi turistici, oltre il 60% dei turisti provenienti dall'estero è concentrato principalmente in sole 6 regioni su 20, con Veneto e Lazio in testa.