Lunedì 29 Aprile 2024

Tredicesime mini, l'effetto Covid: tagli fino all'80%

Per Unimpresa la Cig penalizza milioni di lavoratori. Coldiretti-Ixè: meno regali, 4 su 10 risparmiano

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Il Coronavirus falcidia anche le tredicesime. I lavoratori che hanno percepito la Cassa integrazione Covid in questi mesi rischiano di vedersi tagliata la mensilità straordinaria di dicembre fino all’80 per cento. A lanciare l’allarme sono stati gli economisti di Unimpresa. Ma qualche settimana fa anche dalla Cgia di Mestre era arrivato un allarme analogo: chi è finito in cassa integrazione a zero ore non ha potuto maturare il rateo mensile destinato alla tredicesima, con il rischio di perdere circa 100 euro per ogni mese di indennità ricevuta. Mentre, secondo un’indagine Coldiretti-Ixé, quattro italiani su dieci (40%) che riceveranno la tredicesima hanno programmato quest’anno di destinarla prioritariamente al risparmio, con una netta inversione di tendenza rispetto al passato quanto a prevalere nettamente erano i regali.

Proprio il capitolo ammortizzatori, relativo però agli autonomi, è al centro di una delle proposte più gettonate di governo, maggioranza e opposizione alla legge di Bilancio. La riforma degli ammortizzatori sociali, infatti, potrebbe passare, almeno in parte, per la manovra. E così l’idea di estenderli anche agli autonomi, i più colpiti dalla crisi Covid, nata dal ministero del Lavoro e dalla commissione di esperti istituita quest’estate da Nunzia Catalfo, potrebbe concretizzarsi in un emendamento ad hoc. Il governo sta anche valutando, secondo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di concedere agli stessi lavoratori professionisti o in partita Iva "un anno bianco", senza il pagamento dei contributi per chi ha registrato un calo del fatturato di almeno un terzo. "Siamo orientati favorevolmente all’introduzione di un ammortizzatore sociale per gli autonomi della gestione separata Inps", ha annunciato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani. "Ci sono proposte da parte di maggioranza e opposizione, ci stiamo lavorando per rendere possibile l’approvazione", ha sottolineato.

Ma sul versante manovra, a tenere banco, è anche il caso della cannabis light. Quasi in un deja-vu della passata legge di bilancio, il Movimento 5Stelle è tornato a sponsorizzare la liberalizzazione della cannabis con un contenuto di principio attivo (Thc) al di sotto dello 0,5%. Un affronto per l’opposizione. "Siamo assolutamente contrari", ha chiarito il leghista Claudio Borghi, mentre Fd’I lo ha definito un "tema dirimente ai fini del dialogo" con il centrosinistra. Giorgia Meloni, a nome di tutto lo schieramento, ha del resto chiarito che il centrodestra non si accontenterà: "Al governo diciamo: noi non trattiamo. Non partecipiamo a nessuna mangiatoia allestita sulla pelle degli italiani. È un avviso ai naviganti".

Nella maggioranza, invece, i nodi da sciogliere riguardano la proroga del superbonus: i 5 Stelle la vorrebbero più lunga possibile, il Pd e il governo fanno invece i conti con i costi, 5 miliardi ogni sei mesi, e non si sbilanciano oltre il 2022. Opposta la condizione sugli incentivi auto: in questo caso è il Pd che vorrebbe allargare le maglie anche a benzina e diesel puliti mentre i Cinquestelle vorrebbero limitarli a ibride ed elettriche.

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