Sabato 27 Luglio 2024
LORENZO PEDRINI
Economia

Tesla, accordo con BP: Musk vende alla società petrolifera l’hardware delle colonnine supercharger

Un’intesa che vale 100 milioni di dollari: la svolta potrà rivoluzionare il modello di business dei due colossi

Le super colonnine di ricarica della Tesla

Le super colonnine di ricarica della Tesla

Vale 100 milioni di dollari, al cambio attuale poco più di 94 milioni euro, il recente accordo fra Tesla e BP che in molti non esiterebbero a definire storico. Non solo e non tanto per la suggestiva alleanza fra il massimo colosso dell'elettrico e l'ultracentenario colosso dei combustibili fossili, quanto perché il suo contenuto rivoluzionerà, in una certa misura, il modello di business delle due aziende. In sostanza, l'intesa ruota attorno alla cessione alla ex British Petroleum, da parte del gioiellino di Elon Musk, della licenza di utilizzo dell'hardware dei suoi famosi 'supercharger'. Fino a oggi protetta con grande zelo da Tesla ma destinata da ora in poi, quantomeno negli Stati Uniti, a fare bella mostra di sé anche all'interno di colonnine di ricarica a marchio BP.

In questo modo, secondo gli analisti di settore, in un colpo solo la società di Austin irrobustirà il proprio giro d’affari (perché BP sarà il primo cliente, ma non certo l'ultimo) e darà modo anche a chi non possieda una Tesla di testare i vantaggi, soprattutto in termini di velocità di ricarica, offerti dai supercharger di Musk. Senza contare che la vendita, condizione preliminare per la progressiva integrazione delle colonnine all'interno della rete di postazioni di ricarica BP Pulse, porterà denari freschi nelle casse di una Tesla messa ultimamente alla prova dai costi di avvio della produzione del pick-up Cybertruck. E parliamo di un mercato potenzialmente sconfinato, visto la rete Bp Pulse americana, ad oggi composta di circa 30mila stalli per auto elettriche, punta entro il 2030 a raggiungere quota 100mila, dietro investimenti complessivi per un miliardo di dollari.

Quanto alle specifiche tecniche delle 'supercharger' in via di acquisizione da parte di BP, avranno una potenza di 250 kW e saranno provviste di un connettore Magic Dock adatto sia allo standard Nacs sia a quello Ccs, ovvero alla tecnologia di ricarica utilizzata oltreoceano e a quella diffusa in Europa. Senza dimenticare l'altro notevole optional chiamato Plug & Charge, ossia una funzione in grado di connettere la vettura alla colonnina e pagare il 'pieno' senza ricorrere ad app o carte.