Roma, 17 maggio 2024 – Il Governo, come era prevedibile, supera senza affanni la prova della fiducia in Senato sulla nuova stretta del Superbonus, fortemente voluta dal ministro dell’Economia, Giorgetti, incassando 101 sì e 64 no. Si ribalta, però, il copione registrato in Commissione Finanza, quando il provvedimento era passato grazie al voto di Italia Viva e nonostante l’astensione di Forza Italia, fortemente critica sulla norma che prevede la retroattività dell’allungamento da 4 a 10 anni delle rate della maxi-detrazione. In Aula il quadro della maggioranza si è ricomposto, gli azzurri hanno votato a favore mentre i renziani sono tornati sulle barricate non votando la fiducia.
Ma nel centrodestra i malumori non sono affatto passati. E mentre il leader di Fi, Antonio Tajani, ribadisce che non è mai stato in discussione la "lealtà" al Governo, in casa Lega la ferita non si è affatto rimarginata. Anzi. Il capogruppo del partito in Senato, Massimiliano Romeo, non nasconde la sua amarezza: "Se avessimo fatto solo la metà di quello che ha fatto Forza Italia, avrebbero dato tutti addosso a Salvini dandogli dell’irresponsabile". Mentre ll leghista Massimo Garavaglia, che presiede proprio la commissione Finanze, nota che per coprire lo slittamento ulteriore dell’imposta sulle bevande zuccherate "si è raschiato il fondo del barile" come dimostrano "le due pagine dedicate alle coperture" a fronte di "tre righe di emendamento". Ora il decreto passa alla Camera ma, considerati i tempi stretti per evitare la decadenza (la scadenza è il 28 maggio) gli spazi per nuove modifiche sono molto stretti.
Sul provvedimento resta la forte contrarietà delle banche. Il presidente dell’Abi, Antonio Pautelli, ricorda che gli istituti "sono stati il primo acquirente di questi crediti e quindi siamo rimasti sorpresi rispetto a una norma imprevista e imprevedibile che ha anche un effetto retroattivo perché dice che quelli già comprati dal primo gennaio non si possono detrarre dalle spese previdenziali e assicurative".
L’impatto sulle banche? "Il calcolo non è fattibile – osserva Patuelli – perché non è una norma piana ma piena di combinati disposti che abbiamo cercato come Abi con le banche di analizzare, abbiamo fatto delle valutazioni ma i combinato disposti sono sabbie mobili". Le banche e gli intermediari potranno continuare a utilizzare i crediti in quattro anni, ma se tali crediti al momento dell’acquisto sono stati scontati in misura superiore al 75%, la rateizzazione diventa di sei anni.
Fra le altre principali novità del decreto, oltre all’allungamento delle detrazioni in dieci anni, anche aiuti economici per sostenere nella ricostruzione i cittadini delle zone terremotate (diverse dall’Abruzzo colpito dal sisma del 2009 e dalle zone del Centro Italia danneggiate dal sisma del 2026) ai quali è stata preclusa la possibilità di avvalersi dello sconto in fattura e cessione del credito e il rinvio a luglio 2025 per la sugar tax e a luglio 2026 per la plastic tax.