Sabato 31 Agosto 2024

Cosa sono skimpflation e greedflation, l'altro volto dell'inflazione

Skimpflation e greedflation, le strategie più comuni adottate dalle aziende nei periodi di forte inflazione: cosa sono e come tutelarsi.

Cosa sono skimpflation e greedflation (iStock Photo)

Cosa sono skimpflation e greedflation (iStock Photo)

Nei periodi contraddistinti da una forte inflazione come quello che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte, ci sono due strategie che le aziende possono mettere in atto per correre ai ripari che, però, colpiscono fortemente i consumatori. Si tratta della shrinkflation e della greedflation, ovvero due possibili operazioni messe in atto dalle aziende per cercare di mantenere alti i propri profitti anche nei periodi in cui i prezzi sono più alti e i consumatori potrebbero essere orientati a spendere di meno. Nel primo caso, quello della shrinkflation, le aziende mantengono invariato il prezzo di vendita finale dei prodotti, ma attuano una riduzione delle quantità del bene presente all’interno della confezione, mentre con la greedflation le aziende alzano il prezzo finale dei prodotti con lo scopo di trarre vantaggio dall’inflazione, anche se in realtà non ne hanno bisogno.  

Shrinkflation, cos’è

Così come in parte già accennato, la shrinkflation è una strategia di prezzo che può essere adottata dalle aziende produttrici di un dato bene nei periodi di forte inflazione. Con questa tecnica, da molti ritenuta scorretta, chi produce lascia invariato il prezzo di un prodotto andando però a ridurne le quantità presenti nella confezione. Affinché la shrinkflation possa risultare efficace, è necessario che la variazione risulti impercettibile ai consumatori. Immaginiamo, ad esempio, che un’azienda produttrice di snack decida di ridurre il numero di patatine presenti nei pacchetti o che, nel caso delle barrette di cioccolato, opti per togliere una striscia di cioccolato dal prodotto che verrà acquistato dai consumatori finali. In tutti questi casi, la shrinkflation permette una riduzione dei costi di produzione a fronte di un prezzo di mercato dei prodotti che non cambia. I consumatori non sempre si accorgono di questa strategia e, dunque, il percepito potrà essere quello di un’azienda che, malgrado l’inflazione, decide di non alzare i prezzi, con tutto ciò che ne consegue in termini di immagine positiva del brand.

Greedflation, cos’è

Diversa dalla shrinkflation è la greedflation, strategia adottata dalle aziende produttrici per trarre vantaggio economico dall’inflazione. Più nello specifico, un produttore decide di alzare arbitrariamente i prezzi finali dei prodotti anche nei casi in cui non avrebbe bisogno di questa operazione. L’obiettivo è dunque quello di aumentare il margine di profitto, specie nei casi in cui i costi di produzione non hanno subito degli impatti negativi causati dall’inflazione: i consumatori, in questo caso, non rimangono sorpresi dall’aumento dei prezzi dei prodotti, in quanto tenderanno a giustificarli con l’inflazione che subiscono in quel dato periodo. Vi sono, però, dei forti rischi derivanti dalla greedflation, specie nei casi in cui l’operazione strategica venga compresa dai consumatori i quali, per difendersi, potrebbero decidere di non acquistare più i prodotti di un quel brand che, infatti, subirebbe un danno d’immagine non trascurabile. Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza soprattutto in un periodo storico in cui i consumatori si aspettano che le aziende agiscano seguendo dei principi etici e solidali.

Shrinkflation e greedflation, come tutelarsi

L’unico modo che hanno i consumatori per tutelarsi dalla shrinkflation e dalla greedflation è quello di acquistare i prodotti in maniera molto razionale. Andrà prestata attenzione ai prezzi, valutando come questi mutano nel tempo, e alle quantità di prodotto presenti nelle confezioni. Tale pratica è quanto mai importante in una fase di forte inflazione come quella degli ultimi anni, innescata dalla pandemia da covid-19 e proseguita con l’insorgere dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente.