Sabato 31 Agosto 2024

"Ridurre l’Iva sugli assorbenti". Coop rilancia la sua battaglia

La presidente Latini: dispiace che a rialzarla da 5 al 10% sia una premier donna .

"Ridurre l’Iva sugli assorbenti". Coop rilancia la sua battaglia

"Ridurre l’Iva sugli assorbenti". Coop rilancia la sua battaglia

La tassa sugli assorbenti è un costo iniquo iscritto nel corpo femminile. Un bene essenziale, tassato come un bene di lusso. Nell’ultima legge di Bilancio, l’Iva sui prodotti assorbenti torna ad aumentare: passa dal 5% al 10%. La questione non è puramente ideologica e la povertà mestruale non colpisce solo chi abita in paesi del Terzo mondo. In Italia ci sono 6,5 milioni di donne maggiorenni, il 25% del totale (una delle più alte percentuali in Europa), a rischio di povertà ed esclusione sociale. Tra le più giovani, si arriva addirittura al 28%. In povertà assoluta versano 2,3 milioni di italiane. Moltissime, il 32%, sono state obbligate a limitare la quantità dei prodotti acquistati nel 2022.

In questo contesto, torna la petizione per l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti sostenuta da Coop, che sui prodotti a marchio già neutralizza l’aumento, simulando l’Iva al 5%. "Il ciclo è ancora un lusso" è stata lanciata su change.org dal collettivo Onde Rosa a dicembre 2018, quando la tassa lievitava al 22%, ed è sostenuta da Coop, all’interno della campagna "Close the gap" fin dal 2021. Dal lancio si sono raccolte rapidamente oltre 90mila firme. Con la collaborazione di Coop si è arrivati a 680mila a fine 2022, quando il governo Meloni aveva abbassato finalmente l’Iva al 5%.

Nel 2023, il passo indietro: si torna al 10%. Passo che, afferma Maura Latini, presidente di Coop Italia, ha un sapore ancora più amaro: "Sarebbe stato bello che non si tornasse indietro, e dispiace che a farlo sia stata la prima premier donna. Non si può conquistare un diritto, vederlo riconosciuto dal governo, e poi vederlo sconfessato. È una questione di principio". La petizione è stata così rilanciata a gennaio 2024 con lo slogan "la tassa di essere donna".

Fiamma Goretti, responsabile comunicazione di change.org Italia, ha ricordato che la raccolta firme per la riduzione della tampon tax è "la più partecipata al mondo". "In molti Paesi c’è stato un riscontro politico. Solo in Italia si è poi tornati indietro". Da quando la petizione si è riaperta si sono intanto superate le 703mila firme. L’obiettivo è ambizioso: arrivare a un milione. Secondo un’elaborazione degli ultimi dati Nielsen dell’Ufficio Studi Coop, riportare l’Iva sugli assorbenti al 5% comporterebbe un mancato gettito nelle casse dello Stato di appena 19,7 milioni di euro.

Jessica Muller Castagliuolo