Venerdì 14 Giugno 2024

Redditometro, indietro tutta. Meloni: “Ho visto Leo, sospendiamo il decreto”

La premier dopo la levata di scudi nella maggioranza sul decreto che riattiva lo strumento del fisco: “Chiederò cambiamenti se saranno necessari”. Il Carroccio presenta un ordine del giorno al dl Superbonus. Conte all’attacco

Roma, 22 maggio 2024 – "Ho visto il viceministro Leo: sospendiamo il decreto Redditometro”. Lo ha annunciato Giorgia Meloni in serata con un video su Instagram dopo le polemiche scaturite dalla reintroduzione del meccanismo per scovare gli evasori.

"Il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile, ad esempio, di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv, o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video sui social in cui ha annunciato la sospensione del decreto sul redditometro per fare “ulteriori approfondimenti”.

Il fisco infatti vuol tornare a mettere sotto la lente le capacità di spesa degli italiani per risalire ai loro redditi con la nuova edizione del redditometro, misura che porta la firma del viceministro Leo e che non piace per niente a Lega e Forza Italia, creando così scompiglio in maggioranza.

Il viceministro di Fdi andrà venerdì a spiegare in Consiglio dei ministri la ratio di un adempimento di cui, viste le reazioni a caldo, di certo non erano stati messi al corrente gli alleati. Ma intanto la premier Meloni in giornata aveva già provato a calmare le acque: 

"Mai nessun 'grande fratello fiscale' sarà introdotto da questo governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune", dice la presidente del Consiglio su Facebook.

Giorgia Meloni (Ansa)
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"L'attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell'Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini", puntualizza la leader di Fratelli d'Italia. "Sull'ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l'azione di verifica dell'amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il viceministro, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti - chiosa Meloni - sarò io la prima a chiederli".

La Lega all’attacco

Ma la Lega va all’attacco e con un ordine del giorno al dl Superbonus “impegna il governo a chiarire la portata del decreto ministeriale, confermando il superamento dell'istituto del redditometro”. Nell'emendamento si parla della “preoccupante risonanza mediatica intorno a una vecchia visione del rapporto tra contribuente e amministrazione” seguita alla pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta ufficiale lo scorso 20 maggio. La Lega, si precisa, “ha sempre ritenuto che strumenti induttivi”, come il redditometro, “non offrano benefici tangibili e concreti nel pur doveroso contrasto all'evasione”.

Anche Tajani per l’abolizione

Anche Tajani è per l’abolizione. "Il redditometro è uno strumento obsoleto, che genera solo contenziosi, non risolve i problemi della lotta all'evasione fiscale, è in contrasto con la filosofia della riforma fiscale che noi stiamo realizzando, cioè quella di un fisco amico e non di un fisco oppressore. Quindi durante il Consiglio dei ministri chiederò di revocare questo provvedimento", dice il vicepremier e ministro degli Esteri.

"Il redditometro è uno strumento nato in passato, ora bisogna abolirlo. Presenterò una proposta in tal senso", ha aggiunto il leader di Forza Italia. "Ho apprezzato le parole del presidente del Consiglio e venerdì, in Consiglio dei ministri, ribadirò quella che è la posizione di Forza Italia, da sempre contraria al redditometro", ha aggiunto Tajani.

Conte a muso duro

Esplode anche l’ira dell’opposizione. "Udite, udite. Meloni ora annuncia che vi salverà dal redditometro, dal 'grande fratello fiscale'. Questo quel che dice. Però nel decreto pubblicato il redditometro lo ha inserito il Governo Meloni – è l’attacco di Conte -. Dormiva o 'ha stato Conte' pure su questo? In che mani siamo? Pensano che i cittadini siano degli ingenui, da raggirare. Come sulla scheda elettorale con le candidature finte. Come quando fanno i leoni annunciando tasse sulle banche sui social e poi di nascosto si trasformano in teneri coniglietti che non chiedono nemmeno 1 euro su 28 miliardi di utili ai grandi istituti mentre per i cittadini esplodono i mutui. Basta con le prese in giro", scrive su X il presidente del M5S.

Ruffini: “Sempre stato strumento residuale”

"Il redditometro è sempre stato uno strumento residuale, utilizzato solo quando l'amministrazione finanziaria non ha alcun elemento per ricostruire il reddito di un contribuente, come nel caso degli evasori totali che non hanno presentato la dichiarazione, non hanno redditi, ma dimostrano di avere una significativa capacità di spesa”, ha detto all’Ansa il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, durante un evento pubblico di cui è stato relatore.