Pil ancora in calo La Germania è in recessione

La Germania scivola, a sorpresa, in recessione tecnica. E c’è chi teme che il trend negativo possa consolidarsi anche in estate. Il Pil è calato dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno, rivelano i dati dell’Istat tedesca, e questo dopo la contrazione dello 0,5% registrata alla fine del 2022. Il governo di Olaf Scholz ha incassato la notizia, senza enfatizzare più di tanto: "Le prospettive dell’economia sono molto buone – ha assicurato il cancelliere – stiamo superando le sfide che abbiamo davanti". Dal ministero dell’Economia garantiscono inoltre che la ripresa ci sarà già entro l’anno. E il titolare, Robert Habeck, si è mostrato più preoccupato degli effetti nel medio periodo di problemi strutturali come il calo demografico – con la drammatica mancanza di forza lavoro – che delle difficoltà del momento, dovute all’inflazione e alla crisi energetica. Anche a Bruxelles si minimizza sul raffreddore tedesco. "Se la Germania non cresce non è una buona notizia per l’Europa – ha commentato il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni –. Sappiamo che l’economia si riprenderà nei prossimi mesi e quindi non darei troppa importanza alle recessioni tecniche".

A far calare ancora una volta il Pil della locomotiva economica d’Europa sono state l’inflazione, comunque in calo ad aprile con un tasso del 7,2%, e l’aumento dei costi dell’energia, che grava sulle imprese. Del resto l’indice Ifo che misura la fiducia dei top manager è tornato a calare a maggio, dopo sei mesi di risalita. Anche gli indicatori sul clima complessivo (Gfdk, Pmi e Dihk) mostrano, fra alti e bassi, una tendenza a una moderata ripresa nel corso dell’anno. E l’indice dei consumi segue un trend positivo, soprattutto dopo il calo dei prezzi dell’energia.

Alberto Levi

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