In Emilia-Romagna mancano oltre 500 autisti di mezzi pubblici, e quelli che ci sono "stanno andando via". Del resto "con stipendi di ingresso di 1.100 euro è quasi impossibile che questo settore diventi attraente". Un settore, quello del trasporto pubblico, nel quale oltre a fare i conti con paghe basse e poco personale emerge sempre più il fenomeno delle aggressioni a bordo. A tracciare il quadro della situazione sono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal, che, in occasione della giornata nazionale di sciopero, anche a Bologna promuovono un sit-in sotto la Regione per chiedere il rinnovo del contratto nazionale. "Le cose che mancano sono due: una è l’aumento di stipendio perché è fermo già da un po’, è del 2015 l’ultimo rinnovo – spiega Giuseppe Iovino, segretario regionale della Faisa-Cisal – e poi manca la sicurezza, continuamente subiamo aggressioni sugli autobus, sui treni, sulle metropolitane". Più sicurezza dunque, e un recupero del potere d’acquisto per i lavoratori.
Intanto dalla Regione è pronto l’appello al governo: nella prossima legge di bilancio il Governo "assuma il trasporto pubblico locale come priorità nazionale", sollecita l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini. "Siamo al fianco dei lavoratori e sosteniamo la piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri", ha affermato Corsini sollecitando la messa in agenda di fondi per contrattie servizi.