Venerdì 20 Settembre 2024
FRANCESCO MEUCCI
Economia

Il ministro Zangrillo: "Facciamo semplice l’Italia. Il posto fisso va superato: i giovani cercano altro"

Il titolare della Pubblica Amministrazione: bisogna cambiare metodo. "Produrre più volte gli stessi documenti trasforma la burocrazia in un costo. La nuova campagna di comunicazione? Basta stereotipi sugli impieghi statali"

Il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo

Il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo

Lucca, 25 settembre 2023 – Lo slogan del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, spalanca uno scenario a metà tra la rivoluzione culturale e la missione nei territori, da Aosta a Palermo: "Facciamo semplice l’Italia".

Ministro, questo lungo cammino per “semplificare“ il Paese a che punto è arrivato?

"È un percorso che mette insieme tante competenze e diversi livelli di governo, ma la considero essenziale per l’ammodernamento e il rilancio della Pa – dice il ministro oggi a Lucca –. Per questo stiamo lavorando di concerto con tutti i ministeri competenti, con le associazioni di categoria e, appunto, con chi opera sui territori. Sono oltre 100 le semplificazioni completate su autorizzazioni, modulistica, riduzione dei tempi, silenzio-assenso, a beneficio di attività produttive e settori chiave come l’edilizia, l’artigianato, il turismo, la disabilità e la salute. Prevediamo di chiudere a breve un altro importante pacchetto di semplificazioni anticipando di un anno, alla fine del 2023, l’obiettivo Pnrr di snellire 200 procedure entro il 2024".

Lei parla di 600 procedure da semplificare da qui al 2026. Sembra un numero esorbitante...

"È senza dubbio un obiettivo sfidante, che dà l’idea di quante norme e quanti obblighi ci siano. È una mole considerevole, ma dobbiamo centrare l’obiettivo per rendere più snella la pubblica amministrazione e più semplice il rapporto con cittadini ed imprese".

E se potesse abolirne una subito quale sarebbe?

"Più che una singola norma abolirei un principio che ci complica la vita: le richieste ridondanti. Produrre più volte documenti o attestazioni è un processo che trasforma la burocrazia in un costo anziché essere, come dovrebbe, una opportunità. Per questo dobbiamo dare piena attuazione, anche attraverso il potenziamento dell’interoperabilità delle banche dati, al principio del ‘once only’, proprio come prevede il Decreto legislativo sui controlli approvato nelle scorse settimane su mia proposta dal Consiglio dei ministri".

Di recente ha parlato di introdurre il merito nella pubblica amministrazione, ci spiega in che modo?

"Attraverso percorsi che sappiano individuare le migliori risorse, e le loro competenze, per offrire ai più meritevoli possibilità di crescita e incentivi. Il ruolo dei dirigenti in questa sfida è fondamentale. Abbiamo già iniziato a farlo con i nuovi contratti, prevedendo dei meccanismi di premialità a partire dai dirigenti".

I contratti di lavoro nella pubblica amministrazione sono fermi da anni, e anche questa manovra sembra non promettere molto su questo fronte.

"Sono convinto che il rinnovo dei contratti sia una priorità e l’ho fatto presente al ministro dell’Economia Giorgetti, con cui le interlocuzioni sono costanti. L’inflazione e l’innalzamento del tasso dei mutui non giocano a nostro favore; la coperta, che era già corta, rischia di ridursi ancora di più. Lavoriamo con tutte le nostre forze alla ricerca di un equilibrio tra le legittime aspettative dei lavoratori pubblici e l’esigenza di tutelare i conti dello Stato, dopo avere recuperato il ritardo accumulato sulla precedente tornata 2019-2021".

Per molti in Italia lavorare nel pubblico è sinonimo di posto fisso. Ma ha ancora senso questa affermazione?

"Abbiamo lanciato una nuova campagna di comunicazione, “Più che un posto fisso, un posto figo!”, con l’obiettivo di superare l’idea che il pubblico impiego sia solo posto fisso. La stabilità è importante, ma credo che oggi i giovani cerchino un posto di lavoro che sappia realizzare i loro sogni, sia all’altezza delle loro aspettative e sappia coniugare vita privata, ambizione e crescita professionale. Vogliamo offrire ai nostri giovani opportunità che vadano oltre lo stereotipo del posto fisso e che rendano davvero la Pa un posto figo!".