Giovedì 25 Aprile 2024

Nuove regole Ue contro le crisi delle banche

Nuove regole Ue  contro le crisi  delle banche

Nuove regole Ue contro le crisi delle banche

La Commissione europea alza oggi il velo sul nuovo strumento di gestione delle crisi e dei depositi bancari (Cmdi). La revisione delle regole era stata chiesta all’esecutivo Ue già a giugno 2022 dal consiglio Ecofin, nel tentativo di far avanzare l’Unione bancaria per quanto possibile, e dopo vari rinvii vede un’accelerazione anche in scia alle crisi di Silicon Valley Bank e di Credit Suisse. In Italia potrebbe incidere soprattutto sulle banche medio-piccole, visto che va ad affermare il principio di proporzionalità nei ‘cuscinetti’ di capitale necessari agli istituti per il corretto funzionamento del salvataggio interno (requisiti Mrel, fondi e passività aggredibili dal bail-in) senza l’intervento pubblico. La difficoltà per le più piccole è che è spesso complesso, se non impossibile, che queste riescano ad accedere al mercato dei capitali per emettere strumenti aggredibili prima dei depositi per ripianare le perdite, come prevede la gerarchia del bail-in.

Più in generale la riforma afferma il principio di consentire agli schemi nazionali di garanzia dei depositi di intervenire in modo preventivo e con più libertà, agendo in maniera significativa sull’armonizzazione delle regole, anche rispetto agli istituti medio-piccoli, altrimenti soggetti a liquidazione. Interventi che in Italia sono stati sperimentati varie volte in questi anni attraverso uno strumento, lo schema volontario del Fird, pagato interamente dalle banche. Si mira a minimizzare il rischio che una crisi bancaria finisca per pesare sui contribuenti, innescando fenomeni di contagio.

Alberto Levi

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