Lunedì 29 Aprile 2024

Il boom delle microestorsioni fino a 50 euro: come agiscono le baby gang

La crescita della criminalità minorile in Italia: sempre più i casi di estorsione ai danni di coetanei più vulnerabili e benestanti

Un giovane in manette

Un giovane in manette

Roma, 16 aprile 2024 – I fatti di cronaca che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali evidenziano come in Italia, specie negli ultimi anni, ci sia un forte problema con la criminalità giovanile. Molti, infatti, sono i reati, anche gravi, che vengono commessi dagli adolescenti, con il fenomeno che sta sempre più attirando l’attenzione delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Un dato in forte aumento in tal senso è quello legato alle estorsioni che vengono compiute dai più giovani, in un processo criminoso che è stato ben evidenziato dagli attivisti di Consumerismo no profit e Road to green.

Le estorsioni giovanili

Ad accendere i riflettori sul tema delle estorsioni giovanili è stata in particolar modo Marina Condoleo, avvocata con una lunga esperienza in tema di consumi illegali che segue l’attività di Consumerismo no-profit. Secondo la sua analisi, nei Tribunali dei minori d’Italia ci sarebbero sempre più procedimenti che interessano reati di rapine ed estorsioni compiuti da cittadini di età inferiore a 18 anni. Molto spesso queste attività criminose verrebbero compiute per ottenere cifre difficilmente superiori a 50/60 euro.

Il fenomeno, più che per la sua entità economica, preoccupa per la violenza con la quale le estorsioni vengono compiute, con gli autori che spesso decidono di riprendere il loro operato con il proprio smartphone. Proprio quest’ultimo aspetto lascia intendere come non si avverta, da parte di questi ragazzi e ragazze, il senso di stare compiendo un’attività criminale molto grave. Ad essere bersaglio di queste estorsioni, nella maggior parte dei casi, sono altri coetanei ritenuti dagli aggressori più vulnerabili.  

Come funzionano le estorsioni giovanili

Dalla lettura di diversi procedimenti giudiziari sulle estorsioni giovanili, in corso o concluse, è stato possibile per l’avvocata Marina Condoleo tracciare un procedimento tipico di questo tipo di attività criminose. Il bersaglio scelto è, come detto, quasi sempre un coetaneo del minore che compie il reato. La vittima viene scelta in ragione della sua vulnerabilità e, in aggiunta, dell’essere benestante. Ecco dunque che un primo soggetto, solitamente il capobranco, comincia a prenderlo di mira con offese e minacce, al solo fine di farsi consegnare dei soldi o dei beni di valore, come computer, orologi o indumenti di marca. Il malcapitato ha due opzioni: consegnare quanto richiesto e subire l’estorsione, oppure opporsi e finire bersaglio di un’aggressione fisica violenta.

Il fenomeno è sicuramente più grande rispetto a quello che dicono i dati dei tribunali, se non altro considerando che molti ragazzi e ragazze vittime di estorsioni hanno preferito evitare di ricorrere a denunce. Quando questi casi arrivano in tribunale, per l’avvocata Condoleo, il processo segue quasi sempre una linea ben tracciata, con il capobranco che viene spesso abbandonato dagli altri componenti del gruppo i quali, con ogni mezzo e modo, cercano di svincolarsi dall’accusa lasciando le responsabilità al solo autore materiale dell’atto criminoso.  

Il fenomeno della criminalità giovanile in Italia

In Italia il fenomeno della criminalità minorile è in forte crescita, così come riferito da un’indagine della Polizia di Stato pubblicata a ottobre 2023. Secondo il report, oltre ai sempre più alti numeri di reati commessi dalle cosiddette baby gang, vi è un incremento sostanziale anche dei gruppi giovanili criminali classificabili come nuove leve dei tradizionali gruppi della criminalità organizzata.

Per la Polizia di Stato si tratta di una vera e propria situazione emergenziale che richiede un intervento che, nel medio lungo termine, possa permettere la riduzione drastica dei numeri legati alla criminalità giovanile.

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