Napoli, 25 gennaio 2024 – Proiettare le aziende e i brand del settore moda in Campania sui mercati internazionali, favorendone il consolidamento e lo sviluppo economico-commerciale. E’ questa la cifra del primo ‘Meet Italian Brands’ che si è chiuso ieri registrando un grande successo. Sono i numeri a parlare: 100 buyer stranieri, provenienti da 35 Paesi e 5 Continenti (America, Asia, Emirati Arabi, Europa e Africa), impegnati in 715 incontri con 80 aziende campane di grandi e piccole dimensioni, selezionate attraverso una Manifestazione d’Interesse emanata dalla Regione Campania, che in totale raggiungono oltre 1 miliardo di fatturato e circa 20mila addetti compreso l’indotto.
Il Meet Italian Brands, in particolare, è stato il primo B2B fashion event in Italia dedicato al networking e alle relazioni con i mercati esteri e ha consentito alle aziende del settore abbigliamento total look che distribuiscono un proprio marchio attraverso i canali di vendita Franchising & Retail di far conoscere la propria offerta produttiva e dialogare con gli addetti al settore moda del resto del mondo.
Elaborato in linea con le strategie individuate dalla Regione Campania e dal Tavolo Regionale della Moda e del Design (Modec), è stato caratterizzato da un format innovativo: non solo “esposizione, contatti e vendita”, ma anche confronto e crescita formativa, tra modelli di innovazione e approfondimento delle radici, in una narrazione unitaria ricca di storia.
I buyer presenti, infatti, non si sono limitati a incontrare le aziende negli spazi espositivi allestiti alla Mostra d’Oltremare, ma hanno avuto anche la possibilità di visitare fisicamente i loro stabilimenti di produzione. In tal modo il settore moda del territorio campano è stato valorizzato in tutte le sue componenti, facendolo vivere come esperienza a tutto campo.
Il progetto ha coinvolto: Regione Campania, Ita-Ice – agenzia per l'internazionalizzazione (promozione all'estero della manifestazione ed incoming di buyer), Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Confindustria Campania e Unione Industriali Napoli (promotore), Cis-Interporto Campano - Nola Business Park (promotore), Mostra d'Oltremare Spa (soggetto attuatore), Università della Campania Luigi Vanvitelli (formazione e cultura della moda), ed ha come partner Smi - Sistema Moda Italia, Assocalzaturifici, Museo della Moda Regionale.
Per l’occasione, inoltre, è stata realizzata da Ita-Ice la piattaforma internet dedicata “365 Smart”, promossa presso la rete dei 78 uffici esteri dell’Agenzia e sulla quale sono state create vetrine digitali riservate ad ogni singola azienda partecipante.
Il panel dei lavori è stato completato dalla conferenza di inaugurazione alla presenza delle principali autorità locali e nazionali, da una serie di talk e da altri eventi autonomi programmati nel centro storico di Napoli dalla Università degli Studi “Luigi Vanvitelli” e dalla Fondazione Mondragone, che hanno coinvolto la città in una kermesse di cultura e di impresa.
Il Settore della Moda in Campania
L’iniziativa fa parte di una strategia più ampia che vede i principali attori istituzionali del territorio nel settore assieme per valorizzare una delle filiere più estese e articolate del panorama locale e nazionale. La Campania, infatti, con 27mila aziende, è la seconda regione italiana per numero di imprese attive nella moda. Un sistema animato prevalentemente da micro (33%) e piccole aziende (60%), che si conferma una presenza significativa nel panorama del fashion system internazionale, con un fatturato stimato in oltre 15 miliardi di euro e 110.000 addetti (9% del dato nazionale e 50% di quello del Sud in riferimento al numero degli addetti ed a quello delle aziende).
La filiera regionale del Tac (tessile, abbigliamento, calzature) è la più estesa e articolata, e in più si completa con accessoristica, oreficeria, occhialeria, cosmetici. La concentrazione territoriale in alcune aree determina veri e propri poli specializzati, come avviene per Avellino (conciario), Aversa (calzaturiero), Marcianise (orafo), Caserta (tessile, seterie), area Vesuviana (abbigliamento), Casalnuovo-Arzano (sartoria), Nola (logistica e distribuzione).
Ma è anche un comparto caratterizzato da innovazione e supportato da centri di ricerca e di alta formazione attivi nella sperimentazione di tessuti sostenibili e di abbigliamenti innovativi, attraverso il design di traiettorie tecnologiche in grado di rispondere alle esigenze di qualità nella produzione secondo le aspettative dei mercati esteri.