Domenica 1 Settembre 2024

Motori elettrici per la pesca nell’Adriatico

PARTITO "3EFISHING", il nuovo progetto Interreg che porterà la propulsione ibrida nelle imbarcazioni delle flotte italiane e croate operative nell’Adriatico,...

Motori elettrici per la pesca nell’Adriatico

Motori elettrici per la pesca nell’Adriatico

PARTITO "3EFISHING", il nuovo progetto Interreg che porterà la propulsione ibrida nelle imbarcazioni delle flotte italiane e croate operative nell’Adriatico, mettendo così in opera il Green Deal europeo, il patto che prevede di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il progetto ha una durata di 30 mesi e prevede tre fasi, basate sui fattori chiave di "3Efishing": Engineering, Environment ed Economic (ingegnerizzazione, ambiente ed economia). Durante la prima fase verrà progettato e realizzato uno speciale motore ibrido alimentato da fonti energetiche rinnovabili. In questo modo si otterrà una riduzione dei costi di carburante e una sensibile riduzione delle emissioni di carbonio, aumentando la sostenibilità ambientale delle flotte di pescherecci.

La seconda fase vedrà l’installazione dei motori su due imbarcazioni, così da poterne verificare l’operatività sul campo. Il progetto, infine, si concluderà con la presentazione delle imbarcazioni al mercato (piccole e medie imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura e consorzi). In questa fase avverrà anche la condivisione dei risultati degli studi compiuti per portare ai pescatori informazioni specifiche su tecniche finanziarie e di investimento, così da migliorare le condizioni economiche del settore, consentendo l’implementazione delle barche "3Efishing" nelle flotte. "La pesca e l’acquacoltura, tra le attività socio-economiche più rilevanti nelle regioni costiere del mondo, svolgono un ruolo centrale nella Blue Economy della regione adriatica, in particolare per Italia e Croazia", spiega Fausto Tinti (nella foto a sinistra), professore di Zoologia all’Università di Bologna e project manager di 3Efishing. "E i settori della piccola pesca e dell’acquacoltura – precisa – sono secondi solo al turismo e ai trasporti, ma soffrono di un basso livello di performance in termini di collaborazione pubblico-privato, ricerca applicata e trasferimento tecnologico". Infatti, nonostante molti sforzi siano stati fatti per migliorare soluzioni intelligenti, digitalizzazione, networking, grazie ai programmi di ricerca precedenti, "il cuore del settore – continua Tinti - soffre una mancanza di innovazione e ammodernamento della flotta peschereccia".

In questo contesto, la transizione verso imbarcazioni a propulsione elettrica in grado di ridurre il consumo di carburante, il rumore e le emissioni in mare sono auspicabili per mitigare gli effetti negativi sia economici sia sociali sulla pesca artigianale e l’acquacoltura, e per sostenere finanziariamente il settore. "Con il progetto 3Efishing intendiamo testare e dimostrare – conclude Tinti – la fattibilità di questa transizione in condizioni operative reali, così da rendere più semplice la transizione delle imbarcazioni verso l’elettrico e tecnologie più eco-friendly, sia dal punto di vista ingegneristico sia da quello finanziario".