Domenica 1 Settembre 2024
SIMONE ARMINIO
Made in Italy

Monopattini o bici? La mobilità green di Lime piace a Roma e Milano

Rebibbia, periferia romana, meno di due chilometri dal capolinea della Metro B. Un pugno di monopattini in livrea verde fa...

Monopatti o bici?. La mobilità green di Lime piace a Roma e Milano

Monopatti o bici?. La mobilità green di Lime piace a Roma e Milano

Rebibbia, periferia romana, meno di due chilometri dal capolinea della Metro B. Un pugno di monopattini in livrea verde fa bella mostra di sé al centro di un capannone marchiato Lime, l’ex startup californiana di micromobilità presente oggi in 280 città e 30 paesi al mondo. I monopattini in questione sono apparentemente uguali agli altri ottomila mezzi che ogni giorno attraversano la città eterna da punto a punto, con 6,2 milioni di viaggi nel 2023 a cui vanno sommati i numeri degli altri due operatori di mobilità sostenibile presenti in città. Nel caso di Lime, in un anno i viaggi sono aumentati del 42,1% ma gli utenti, poco più di un milione, sono cresciuti soltanto del 6,5%. Dunque il vero dato è l’utilizzo, e per averlo serve avere mezzi sempre funzionanti e a disposizione. "Questa è la nostra sfida quotidiana", chiarisce subito Matteo Cioffi (nella foto sopra), Regional general manager per la Germania e l’Italia. Ragion per cui il tour nel deposito romano inizia proprio, e per prima cosa, da quel pugno di monopattini posizionati a schiera, in un angolo del magazzino e "non del tutto uguali agli altri, anche se potrebbero sembrarlo". La differenza, spiega il manager, sta in un piccolo ma sostanziale particolare: "li abbiamo ripescati dalle acque del Tevere". Mezzi elettrici, caduti (o lanciati) in acqua e trascinati dalla corrente. "Sarebbero stati da buttare e invece eccoli qui, totalmente rigenerati, pronti a ripartire".

Il segreto dei conti in positivo di quest’anno (150 milioni di corse totali in un anno e 3,1 milioni di utenti attivi al mese nel mondo, per un bilancio corporate di 616 milioni di dollari di ricavi nel 2023 e un Ebitda rettificato di 90 milioni di dollari, con un incremento del 500% sull’anno prima) in un settore, quello del bike sharing, che ha costi altissimi, margini di profitto diametralmente opposti e concorrenza in continuo movimento, secondo il manager tutto è riassunto in quei monopattini ripescati dal Tevere. Un equilibrio tra smart economy e saggezza contadina: del monopattino o della bici come il maiale non si butta via niente. Recuperare, riciclare, rigenerare, dunque. "Possiamo farlo grazie anche a due tipologie di mezzi da noi concepite in senso totalmente componibile. Così ogni mattina tra i duecento e i trecento mezzi apparentemente inservibili, arrivano in magazzino, vengono sottoposti a diagnostica tramite una semplice app, il pezzo incriminato viene estratto e sostituito e il mezzo in pochi minuti è di nuovo pronto a ripartire. E già che, pure, "Roma è una città particolare tra le tante che serviamo in tutto il mondo". Traffico selvaggio, infrastrutture mancanti, mole di turisti e poi i sampietrini, che martoriano le sospensioni e sgonfiano gli pneumatici. Magari è proprio per questo che l’ormai ex unicorno americano, nato nel 2017 dall’idea di due studenti (californiani, of course), ha scelto Roma per sperimentare il proprio progetto di rigenerazione totale dei mezzi. Ovvero il punto finale della filosofia di Lime che da sempre si basa sul riciclo.

La teoria, si diceva, è progettare i mezzi puntando alla massima sostituibilità dei singoli pezzi, da ottenere attraverso un "totale presidio della supply chain, che rende totale il controllo su ogni singolo componente", spiega Cioffi. Nella pratica, invece funziona così: la bici o il monopattino arrivano in officina, l’operatore ne effettua la diagnostica, identifica la parte che non funziona, sostituisce il pezzo, un nuovo test e via, pronti a ripartire. Per il pezzo rotto la discarica è ancora un miraggio: l’operatore analizza il problema, cerca di risolverlo e spesso ci riesce. Per dire: "Oggi il 40% delle centraline e il 60% delle componenti elettroniche viene rivitalizzato, e questo rende alto il ciclo di vita". Cinque anni: impensabile per un mezzo che passa ogni giorno da centinaia di mani differenti. "Ma puntiamo a raggiungere i sette anni. Unico limite è la sicurezza, Non rigeneriamo freni e pneumatici. Ma tutto il resto sì". Più in là, al centro dell’officina, nel reparto informatico, su uno schermo aperto sulla mappa della Capitale, migliaia di puntini verdi indicano i mezzi in funzione in quel preciso momento. Meglio bici o monopattino? Per Cioffi non c’è una tendenza universale.

"Nel centro di Roma, le strade strette e affollate rendono il monopattino più pratico. Sui viali periferici di Milano, dove si va veloce e il traffico è intenso, la bicicletta è più congeniale". Scelte che vengono poi indirizzate con la presenza dei mezzi. "Dove crediamo che l’esperienza di viaggio sia migliore in bici, saranno le bici ad essere disponibili in maggior numero, e viceversa". A richieste precise dei comuni che stipulano il bando sul servizio pubblico rispondono altre logiche: "Su Roma l’impegno preso è essere presenti a ogni uscita di metropolitana". Il resto lo decidono gli utenti. "Si nota un naturale esodo quotidiano dei mezzi dal centro verso la periferia, è il free floating, che noi riequilibriamo riportando i mezzi alle fermate della metro o intervenendo in dieci minuti quando, a orario aperitivo, le strade di Trastevere si riempiono di mezzi – spiega Augusto Drisaldi Sette (nella foto a sinistra), senior operations manager–. Poi ci sono altri fattori. "I tragitti sempre uguali ci raccontano l’esperienza in bici dei ’commuters’, ovvero i residenti che scelgono i nostri mezzi come parte del percorso casa-lavoro. Per loro sono pensati gli abbonamenti, mentre i turisti prediligono le corse singole. Dieci minuti la durata media di un viaggio in un monopattino, dodici quella in bici". A Roma nel 2023. chiude Cioffi, 6,2 milioni di viaggi Lime hanno evitato 3,2 milioni di grammi di Co2. E a Milano, dove gli utenti Lime hanno già percorso fino ad ora oltre 10 milioni di chilometri, secondo le nostre stime sono stati evitati 1,2 milioni di spostamenti in auto, e la congestione dei parcheggi si è ridotta dell’85%". Il traffico ringrazia.