Domenica 1 Settembre 2024

Il sostegno a Cefa per aiutare il Kenya

PROTEGGERE LA SALUTE delle persone e tutelare l’ambiente in cui vivono sono i valori che hanno convinto PestMed, principale fiera...

PROTEGGERE LA SALUTE delle persone e tutelare l’ambiente in cui vivono sono i valori che hanno convinto PestMed, principale fiera in Italia per i settori del pest management e della sanificazione, a sostenere il progetto denominato ‘Acqua pulita e igiene sicura’ in Kenya, a cura di Cefa, organizzazione umanitaria con sede a Bologna, impegnata da oltre 50 anni nel contrasto alla povertà nel mondo. Il progetto mira a costruire un acquedotto nella comunità rurale del West Pokot, situata al confine tra Uganda e Kenya, una zona drammaticamente colpita dal cambiamento climatico. L’intervento intende assicurare l’accesso ad acqua pulita per oltre 10mila persone, migliorando le loro condizioni di vita e prevenendo la diffusione di malattie legate alla carenza di igiene e sanificazione, dovuta alla mancanza di acqua pulita. In occasione della prossima edizione della fiera, Pestmed coinvolgerà anche i propri espositori nell’iniziativa finalizzata ad aumentare i fondi a favore del progetto in Africa. Si intende, inoltre, sensibilizzare il pubblico e gli operatori del settore sull’importanza dell’accesso ad acqua potabile e all’igiene sicura, temi cruciali per la salute e lo sviluppo globale. "Siamo lieti di avere al nostro fianco l’Anid (Associazione nazionale delle imprese della disinfestazione) in questa importante sfida", dichiara Raoul Mosconi, presidente di Cefa. "La competenza delle imprese italiane del settore - dice il presidente di Anid, Marco Benedetti - e il loro sostegno saranno determinanti per il successo del progetto e il miglioramento delle condizioni di vita della comunità di West Pokot in Kenya".

"Con la partnership tra PestMed e Cefa – aggiunge, infine, Claudio Vercellone - il settore della disinfestazione mostra una sensibilità che va oltre gli interessi quotidiani e nazionali, per rafforzare l’impegno comune alla tutela della salute, dell’ambiente e del diritto all’acqua". L’accordo punta a dimostrare come le azioni per contrastare efficacemente le conseguenze del cambiamento climatico e migliorare le qualità della vita delle persone debbano essere pensate e coordinate a livello globale, anche al fine di ridurre le proporzioni delle dolorose migrazioni cui sono costrette le popolazioni gravate da tali problemi. Non esistono – ormai si sa - confini entro i quali ritenere di essere al sicuro, ma solo azioni collettive per contrastare fenomeni che riguardano tutti.

Maddalena De Franchis