
Christine Lagarde, 68 anni, francese, è presidente della Bce dal novembre 2019
E arriva anche il terzo taglio consecutivo del costo del denaro. Complice i dati dell’inflazione, che ormai sono in netto calo e le notizie che arrivano dal fronte dell’economia, con un rallentamento della crescita. Anche se, spiega la presidente della Bce, Chrstine Lagarde, non si può parlare di recessione. Ma al di là dei termini conta la decisione, presa ieri dall’istituto di Francoforte, di ridurre ancora i tassi di interesse, portando quello di riferimento al 3,25%, quello di rifinanziamento al 3,40% e quello sulla deposit facility al 3,65%. La decisione di un taglio di 25 punti base è stata presa all’unanimità sebbene preceduta da un’ampia discussione. "Le ultime informazioni sull’inflazione – sottolinea la Bce – indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato e prospettive di inflazione sono influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia".
I dati "indicano un’attività economica in qualche modo più debole del previsto con rischi orientati al ribasso", ma, aggiunge Lagarde, "ci aspettiamo che l’economia si rafforzi nel tempo grazie alla ripresa dei redditi che permetterebbe alle famiglie di consumare di più". Non a caso, nonostante il tono molto cauto, la presidente della Bce non ha escluso altri tagli nell’immediato futuro: "Non apriamo a nessuno scenario. Le prossime mosse sui tassi continueranno a essere prese riunione per riunione, sulla base dei dati", ha spiegato. Positive le reazioni dei mercati finanziari: Parigi avanza dell’1,3%, Milano dell’1,1%, Londra e Francoforte dello 0,7% mentre a i principali indici di Wall Street sono tutti in rialzo dello 0,2%, con l’S&P 500 che segna l’ennesimo record storico. Il taglio dei tassi avrà effetti anche sulle tasche dei consumatori: diventano meno pesanti le rate dei mutui variabili, si profilano tassi migliori per i finanziamenti e prestiti da richiedere da qui ai prossimi mesi. E un costo per rifinanziare il debito pubblico, in primis quello dell’Italia, che si riduce come già evidenziato dall’andamento dello spread, ai minimi degli ultimi tre anni. In particolare, per coloro che hanno sottoscritto contratti di mutuo con tassi variabili, il risparmio sarà di circa 20 euro al mese ed è destinato ad aumentare in caso di ulteriori tagli.
Respirano anche le imprese che potranno accedere a finanziamenti con costi più bassi. Nelle prossime aste il Tesoro spunterà, invece, cedole più leggere per rifinanziare il debito. Il calo del costo del denaro dovrebbe dare ossigeno anche agli investimenti delle imprese.