Lunedì 29 Aprile 2024

Istat, produzione industriale ancora giù. Tonfo del settore auto

I dati di aprile: crescono energia e alimentari, calano beni di consumo, tessile e abbigliamento. Le associazioni consumatori: "Aumenta rischio manovra bis"

Industria dell'auto (Imagoeconomica)

Industria dell'auto (Imagoeconomica)

Roma, 10 giugno 2019 - Continua a calare la produzione industriale: l'indice rilevato dall'Istat ad aprile mostra una contrazione dello 0,7% su base mensile (la seconda consecutiva dopo gli aumenti di inizio anno) e del 1,5% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario, che non stima il possibile impatto del "ponte" tra Pasqua e 25 aprile). La flessione riguarda 13 settori su 15 ai quali corrisponde un peso pari a quasi l'80% dell'industria, con un vero e proprio tonfo del mercato dell'auto: la produzione italiana di autoveicoli ad aprile è scesa del 17,1% rispetto all'anno precedente. Non solo: nei primi quattro mesi dell'anno emerge una flessione cumulata del 14,7%.

GIU' E SU - L'indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale, di rilievo, solo per l'energia (+3,6%); diminuzioni si registrano, invece, per i beni strumentali (-2,5%) e, in misura minore, per i beni intermedi (-0,7%) e i beni di consumo (-0,5%). Crescono energia elettrica, gas, vapore ed aria che registrano considerevoli variazioni tendenziali positive (+5,8%), come anche le industrie alimentari, di bevande e tabacco (+4,9%). Subiscono ampie inflessioni invece le industrie tessili, di abbigliamento, pelli e accessori (-8,2%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,2%).

"AUMENTA IL RISCHIO MANOVRA BIS" - "Doccia fredda per il Governo e per il Paese - commenta il presidente dell'Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona, - un dato che avrà effetti sul Pil, sulle previsioni di crescita del Governo e che alza il rischio di manovra correttiva". Quelli dell'Istat sono dati allarmanti anche per Federconsumatori: "La produzione in calo, il Pil a 'crescita zero' non lascia intravedere rosee prospettive per il nostro sistema economico - si legge in una nota - su cui incombe anche lo spettro dell'aumento dell'Iva del prossimo anno, con ricadute di 831 euro annui a famiglia". I dati sulla produzione industriale "vanno di male in peggio - è l'analisi del Codacons -. Dopo i numeri negativi fatti registrare a marzo, anche ad aprile l`Istat registra dati in calo per l`industria italiana". Preoccupa "in modo particolare la forte riduzione della produzione nel comparto dei beni di consumo". Un "segnale importante" arriva invece dal settore alimentare - sottolinea Coldiretti - che "continua a crescere a livello nazionale e nelle esportazioni". 

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