Martedì 16 Aprile 2024

L’intelligenza artificiale secondo Musk: “Sarà diversa, in cerca della verità”

Il multimiliardario ha promesso che la sua chatbot cercherà di comprendere la natura dell'universo, senza essere per forza politicamente corretta

Elon Musk

Elon Musk

Washington, 18 aprile 2023 - Dirà la verità, tutta la verità. Parola di Elon Musk, che in una intervista alla catena Usa FoxNews ha spiegato come sarà l’intelligenza artificiale generativa e conversazionale su cui sta lavorando la sua nuova azienda, X.AI Corp, appena creata (è stata registrata in Nevada il 9 di marzo).

Tutta la verità, quindi, a partire dal nome: TruthGpt. E la verità non può che essere scomoda: Musk promette una intelligenza artificiale diversa dai chatbot sviluppati da OpenAI o da Google, che "vengono addestrati per essere politicamente corretti". E quindi, sarà una verità scomoda e politicamente scorretta. Non omologarsi al pensiero dominante, al politicamente corretto, è una delle battaglie ricorrenti di Musk: non a caso, dopo l’acquisizione di Twitter a ottobre scorso, una delle prime mosse la riapertura di profili precedentemente bannati o sospesi (compreso quello di Donald Trump), perché sostenitori di idee molto controverse, scorrette o propagatori di fake news.

Come sempre l’ambizione non manca al fondatore di Tesla: la sua TruthGpt ha l’obiettivo di creare “la massima intelligenza artificiale in cerca di verità, che voglia comprendere la natura dell'universo” e che “si spera faccia più bene che male”. Quel ‘si spera’ non è certo rassicurante, e il primo ad essere preoccupato è proprio il multimiliardario, che sempre a FoxNews ha espresso la sua preoccupazione per lo sviluppo incontrollato dell'intelligenza artificiale che, secondo l'imprenditore, potrebbe portare alla distruzione degli esseri umani. Mentre “è improbabile che un'intelligenza artificiale che si preoccupa di comprendere l'universo (come quella che vuole sviluppare lo stesso Musk) spazzi via gli umani, perché siamo una parte interessante dell'universo”.

Sono le stesse preoccupazioni che hanno portato un migliaio di personalità, tra cui Musk e Steve Wozniak, il cofondatore di Apple, a firmare qualche settimana fa una petizione pubblica per sospendere per almeno sei mesi gli sviluppi di Ai. Quindi: da una parte Musk chiede di fermare OpenAI e Google e dice di non fidarsi, dall’altra, proprio perché non si fida, fonda la sua azienda e farà una AI in cui crede.

Musk ha riconosciuto di essere in ritardo sull’AI, visto che altre organizzazioni hanno già rilasciato i loro progetti e sono in uno stato "più avanzato". ChatGpt, incorporata nel motore di ricerca Bing di Microsoft, è già attiva (e ipercriticata) da mesi, mentre Bard, il prodotto lanciato in tutta fretta da Google, ha dimostrato subito di non essere performante come ChatGpt, ma è sempre meglio del punto zero da cui parte Musk. Che poi al punto zero non sarebbe: nel 2015 aveva fondato insieme ad altri, proprio OpenAI, per uscirne nel 2018 per contrasti insanabili con il Ceo Sam Altman, proprio sulla direzione che doveva prendere l’intelligenza artificiale.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro