Venerdì 26 Luglio 2024
ILARIA BEDESCHI
Economia

Idrogeno verde, l’energia del futuro: a che punto siamo

Transizione energetica a una svolta, le imprese investono nel medio-lungo termine

La transizione energetica è ormai un punto chiave nello sviluppo delle imprese e una voce di bilancio sul quale investire sempre di più nel medio-lungo termine. Lo richiede il mercato ma, ormai, anche i consumatori sono selezionatori attenti delle aziende eco-friendly. Oggi il consumo di idrogeno è pari a circa 75 milioni di tonnellate all'anno, secondo l'ultimo rapporto dell’International Energy Agency. L’impiego dell'idrogeno, secondo il Joint Research Centre UE, sta crescendo in diversi settori, in particolare in quello siderurgico, responsabile di circa il 5% delle emissioni di CO2 nell'UE e del 7% a livello globale e in quello dei trasporti, che nel 2021 ha contribuito per circa il 20% alle emissioni globali di CO2.

Un impianto per la produzione di idrogeno
Un impianto per la produzione di idrogeno

L’idrogeno verde

A differenza del normale idrogeno - prodotto principalmente da combustibili fossili, e in particolare dal gas naturale, generando grandi quantità di emissioni climalteranti e dunque di CO2 - l’idrogeno verde, stando ad Enel, è l’unico tipo di idrogeno sostenibile al 100% e commercialmente praticabile. L’idrogeno verde, infatti, si ottiene attraverso l'elettrolisi dell'acqua in speciali celle elettrochimiche alimentate da elettricità prodotta da fonti rinnovabili.

I dati sull’idrogeno

Secondo il report Agici-Fichtner sull’idrogeno, in Italia nel 2023 sono stati allocati 1,14 miliardi di euro di finanziamenti sull’idrogeno dal Pnrr, con un aumento del 93% delle iniziative rispetto al 2022. L'idrogeno verde rappresenta dunque uno degli elementi cardine della strategia di decarbonizzazione definita dall'Unione Europea e, in quanto tale, è salito in cima all'agenda di operatori e Paesi.

La posizione UE

L’UE ha fissato un piano per la decarbonizzazione, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra almeno del 55% entro 2030, e l’obiettivo a lungo termine di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Perché questi obiettivi siano raggiunto, l’industria dell’UE, compreso il settore siderurgico, dovrà trasformare le sue attuali emissioni di CO2.

100 milioni dal Mase

L’idrogeno rinnovabile è l’obiettivo e tra le varie azioni comunitarie e nazionali c’è il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha pubblicato l'avviso per selezionare progetti di investimento sullo sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile. La dotazione economica complessiva è pari a 100 milioni di euro e rientra nell'investimento sull'idrogeno previsto dal Pnrr. Le imprese interessate potranno presentare le proposte progettuali ad Invitalia, soggetto gestore della misura fino al 12 gennaio 2024. I progetti finanziabili potranno riguardare la creazione o l'ampliamento di unità produttive di componenti degli elettrolizzatori, dispositivi per la compressione e lo stoccaggio dell'idrogeno, sistemi di interfaccia con impianti di produzione di energia rinnovabile, ma anche la ricerca industriale e la formazione di personale correlate all'investimento.