Lunedì 29 Aprile 2024

Rotazione settoriale: mossa necessaria?

Biocchi La recente impennata dei mercati, in particolare del settore tecnologico, spinto dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, ha sollevato interrogativi riguardo l’eccessivo...

Biocchi

La recente impennata dei mercati, in particolare del settore tecnologico, spinto dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, ha sollevato interrogativi riguardo l’eccessivo prezzo delle azioni, soprattutto in questo segmento. Questa situazione sta portando gli investitori a riflettere sulla reale sostenibilità di tali valutazioni e sulla possibilità (o necessità) di una rotazione settoriale. Questa definizione identifica quel contesto finanziario in cui gli investitori trasferiscono lentamente i loro capitali da settori considerati sopravvalutati verso altri ritenuti più a buon mercato. Le rotazioni settoriali, soprattutto se significative, non sono eventi frequenti e spesso sono conseguenza di cambiamenti nello scenario economico o nelle politiche monetarie delle banche centrali, di solito interconnessi tra loro. In ogni caso, le rotazioni si scatenano quando mutano fattori in grado di impattare i diversi segmenti che vengono poi coinvolti. In particolare, la potenziale condizione scatenante che potrebbe a breve scardinare il contesto è la potenziale decisione delle banche centrali di procedere con il taglio dei tassi di interesse.I tassi elevati hanno notoriamente un notevole impatto sulle aziende che lavorano “a debito” e tra queste ci sono le utilities, che pur essendo generalmente molto solide e costanti nel produrre profitti, utilizzano linee di credito e finanziamenti, ad esempio per manutenere e migliorare sistematicamente le loro reti di distribuzione.

Un taglio dei tassi potrebbe quindi favorirle, rendendo meno costoso l’accesso al credito, ma impatterebbe anche i rendimenti dei titoli di stato, che velocemente si adeguerebbero verso il basso in presenza di tassi meno elevati. Ciò potrebbe portare ulteriore interesse verso le utilities, da sempre considerate valida alternativa ai bond, qualora i rendimenti di questi si facessero meno attraenti. Inoltre, siccome un taglio dei tassi si giustificherebbe con una congiuntura economica in deterioramento, potrebbe portare con sé una diminuzione della propensione al rischio, con conseguenti probabili prese di beneficio sulle generose quotazioni dei titoli tech. Tutto ciò può rilanciare l’interesse verso i settori tradizionalmente più stabili, come le utilities, ma anche altri titoli “value”, contraddistinti da bassa volatilità e redditività costante. Malgrado queste valutazioni sembrino razionali, il mercato azionario è per sua natura imprevedibile e spesso tradisce le aspettative, cosa che lo rende al contempo capriccioso, ma affascinante.

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