Sabato 27 Luglio 2024

E Morgan Stanley abbassa le stime sull’economia italiana

"CRESCITA più bassa, deficit più ampio". Si intitola così uno dei paragrafi di un report sull’Italia redatto dagli analisti di Morgan Stanley. La banca d’affari americana ha messo sotto i riflettori le previsioni economiche e il bilancio pubblico del nostro Paese, dove ha abbassato dall’1% allo 0,8% le stime sulla crescita del Pil e ha alzato dal 4,9 al 5% quelle sul deficit di quest’anno. Per il 2024, è previsto invece un deficit del 4.2%, rispetto al 3.7% stimato dal governo ad aprile. Il rallentamento della congiuntura internazionale ha dunque un effetto anche sui conti dello Stato. "L’indebolimento delle prospettive di crescita per il secondo semestre dell’anno potrebbe comportare un calo delle entrate e quindi un disavanzo maggiore di quello previsto dal governo", hanno scritto nel report gli esperti di Morgan Stanley, che hanno messo in evidenza anche "una crescita della spesa privata debole e un crollo degli investimenti a causa di una produzione edilizia modesta. La crescita potrebbe sperimentare un rimbalzo nel terzo trimestre", aggiunge Morgan Stanley, "ma le prospettive per l’economia tedesca indicano un margine di miglioramento limitato".

Con questo scenario di fondo per la banca americana c’è da aspettarsi un innalzamento anche dello spread, cioè il differenziale di rendimento tra i Buoni del Tesoro italiani (Btp) e i bond di stato tedeschi (Bund) con eguale scadenza. Per i titoli con vita residua a 10 anni, per esempio, la casa d’affari statunitense prevede uno spread attorno a 200-210 punti base (corrispondente al 2-2,1%) in rialzo dai 175 punti base attuali (1,75%). Si tratta di un innalzamento di dimensioni contenute ma che dà comunque il segno di un leggero incremento della rischiosità dei nostri bond governativi, almeno nella percezione degli operatori dei mercati finanziari. Morgan Stanley ha messo inoltre in evidenza che la domanda di Btp sul mercato negli ultimi mesi è stata alimentata in gran parte dagli investitori nazionali, soprattutto da piccoli risparmiatori, mentre i non residenti hanno ridotto le loro posizioni sui Buoni del Tesoro di ben 103 miliardi di euro tra agosto 2021 e gennaio 2023, riacquistandone solo 16 miliardi. Fino a quando gli investitori esteri non torneranno a puntare con decisione sui Buoni del Tesoro, per Morgan Stanley i prezzi dei Btp rimarranno più a buon mercato rispetto a quelli dei maggiori paesi europei.

Andrea Telara