Per i viaggiatori la buona notizia è nell’obiettivo prefiguato dall’ad Stefano Donnarumma: elevare "il Gruppo a frontiera dell’eccellenza", anche raggiungendo la miglior performance di sempre attraverso il recupero della puntualità per oltre 50mila treni all’anno. È uno dei punti in cui si articola il piano strategico 2025-2029 delle Ferrovie dello Stato. Sul tavolo oltre 100 miliardi di euro di investimenti in cinque anni e una profonda trasformazione dell’azienda per contribuire allo sviluppo del Paese e confermare l’Europa come proprio mercato domestico.
Attraverso un approccio industriale e un piano di azioni qualificato con circa 250 indicatori di performance da raggiungere nei prossimi cinque anni, il Gruppo Fs punta a rafforzare la resilienza della rete ferroviaria e stradale, migliorare la qualità del servizio, supportare il completamento delle infrastrutture e a promuovere una mobilità sempre più sostenibile. Non solo: previsto anche il coinvolgimento di investitori terzi nella rete ad Alta velocità attraverso un modello regolatorio Rab (Regulatory asset base). Quello che prevede l’autofinanziamento con l’eventuale apertura al capitale di terzi.
L’obiettivo non è privatizzare: "Perché – chiarisce Donnarumma – non ci cambia lo stipendio e perché quello che stiamo pensando di fare lo vedranno chi farà questa attività negli anni futuri". Considerato che "il valore degli asset dell’Av è stimato sugli 8 miliardi – continua – l’idea di fondo è questa: si prende la concessione delle linee ferroviarie che stanno in pancia ad Rfi, con una operazione di scissione-scorporo si figlia un veicolo sotto il controllo totale di Rfi che quindi ha Fs che è controllata dallo Stato, Fs controlla al 100% Rfi e quest’ultima controlla il suo veicolo che contiene quella porzione di infrastruttura dedicata all’Av". Senza scaricare sul debito pubblico gli investimenti necessari per sviluppare il servizio.
"Al momento – avverte – non abbiamo ancora identificato investitori. Finora ci siamo dedicati al modello finanziario e ora si avvierà un confronto con il Mef e il Mit per identificare il modello migliore da applicare". Saranno introdotti 46 nuovi treni ad alta velocità Frecciarossa 1000, 145 treni del Regionale e più di 1.260 bus a basso impatto di CO2.