Sabato 27 Aprile 2024

Confindustria, la successione a Bonomi tra ricorsi e polemiche

Garrone e Orsini, i due contendenti rimasti in campo, stanno dando la caccia all’ultimo voto

La combo, realizzata con due immagini di archivio, mostra Emanuele Orsini (sx) ed Edoardo Garrone (Ansa)

La combo, realizzata con due immagini di archivio, mostra Emanuele Orsini (sx) ed Edoardo Garrone (Ansa)

Roma, 19 marzo 2024 - La successione alla guida di Confindustria assume sempre di più i contorni di una vera guerra senza esclusione di colpi. Mentre i due contendenti rimasti in campo, Edoardo Garrone e Emanuele Orsini, stanno dando la caccia all’ultimo voto in vista del Consiglio generale che dovrà scegliere uno di loro due, l’esclusione di Antonio Gozzi dalla corsa alla presidenza, decisa dai tre saggi sulla scorta di presunte irregolarità formali, ha di fatto creato una profonda lacerazione nell’associazione, con la reazione di molte strutture territoriali e di categoria. Solo che ai vertici attuali di Viale dell’Astronomia le lettere di protesta inviate non sono andate giù. Anzi. E così qualche ora fa è diventata pubblica la reazione dei probiviri dell’associazione che di fatto minacciano addirittura espulsioni dalla confederazione per chi dissente dalla linea tracciata. Il collegio dei probiviri di Confindustria - a quanto si apprende - ha risposto singolarmente e con una dura critica a chi ha inviato la lettera, nei giorni scorsi, con lo stesso testo, per chiedere la riammissione di Antonio Gozzi alla corsa per la presidenza di Confindustria. La lettera dei probiviri - da quanto trapela - sottolinea il rischio di danni enormi alla reputazione ed alla autorevolezza di via dell'Astronomia, anche per l'eco sulla stampa che rappresenta una associazione degli industriali lacerata dalle divisioni e in crisi. Nel merito si evidenzia che la lettera in favore di Gozzi è stata mandata prima di conoscere le valutazioni della commissione dei saggi, che ha ammesso al voto di designazione solo Edoardo Garrone e Emanuele Orsini, e dimostra poca comprensione su come si è posizionato il consenso. I probiviri parlano di violazione delle regole, di comportamenti in contraddizione con lo spirito associativo, di pressioni e condizionamenti indebiti, e chiedono il rispetto delle regole auspicando che non si ripetano episodi di questo tenore. Anzi, ulteriori azioni, secondo i probiviri, sarebbero da considerarsi distoniche rispetto agli impegni di comportamento previsti dalla normativa interna. Occorre evitare altre fratture - sottolineano nella lettera - per non mettere a rischio l'impianto etico del sistema associativo e non offrire l'immagine di una Confindustria divisa e spaccata e in forte crisi con la corretta applicazione delle regole interne. Come dire: nessun dissenso sarà più tollerato.  

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