Giovedì 25 Aprile 2024

Camilla e il community brand A-More, da zero a un milione di euro su TikTok

Il marchio di moda sostenibile, partito da bugdet zero, viaggia al ritmo di un milione di fatturato l’anno. Un progetto eco-friendly e condiviso

Camilla Clemente, founder di A-More

Camilla Clemente, founder di A-More

La sostenibilità, si sa, è uno dei temi capaci di polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto quando si parla di sostenibilità nella moda, industria annoverata tra le più inquinanti al mondo, responsabile di oltre un quinto dei 300 milioni di tonnellate di plastica prodotti ogni anno a livello mondiale, nonché del 10% delle emissioni globali di Co2. E la generazione Z – i nati tra il 1997 e il 2012, avvezzi a comunicare principalmente tramite i social media come Tik Tok – si è dimostrata più sensibile al problema dell’impatto ambientale di abbigliamento e accessori. Ecco perché, sempre più spesso, le case di moda che puntano a una maggiore sostenibilità delle proprie attività si riversano su Tik Tok, condividendo progetti e campagne mediatiche e coinvolgendo celebrità e influencer. C’è poi il caso del ‘community brand’ italiano A-more, lanciato su Tik Tok tre anni fa, in piena emergenza pandemica, dall’allora diciassettenne Camilla Clemente. A fine 2022, il marchio – nato a zero budget - ha chiuso un fatturato di un milione di euro (com’era accaduto nel 2021).

Cos’è un ‘community brand’ 

A partire dal logo, tutto viene ideato e realizzato coinvolgendo direttamente gli utenti che seguono il profilo: la community, in questo modo, si sente parte attiva del progetto. "Se faccio vedere le bozze per una felpa”, ha dichiarato Clemente in una recente intervista, “chi mi segue può commentarle, bocciarle oppure dare consigli su come sistemarla. E così per tutti gli altri passaggi del brand”. La community si ingrandisce giorno dopo giorno, arrivando a contare oggi circa 402mila follower. “Credo che i social media siano strumenti molto potenti e la GenZ possa e debba usarli nel modo migliore”, spiega ancora la founder sul sito web del marchio. “Gli utenti che seguono il mio progetto sono accomunati dalle stesse passioni: emozioni, unicità e sostenibilità sono alcuni dei valori in cui crediamo fortemente”.

Perché A-more è un brand sostenibile

“Siamo impegnati a ridurre l'impatto ambientale delle nostre attività creando prodotti di qualità, in grado di resistere nel tempo”, si legge ancora nel sito web del marchio, al capitolo ‘responsabilità sociale’. “Non usiamo pellami di origine animale, anzi crediamo sia necessario ridurre l'impronta ambientale dell'industria delle pelli. Cerchiamo con costante attenzione di migliorare i nostri imballaggi, per renderli eco-friendly”. I vestiti sono realizzati con materiali riciclati e la bigiotteria viene prodotta usando solo acciaio inossidabile, più duraturo nel tempo. Si privilegia la qualità, piuttosto che la quantità, ed è ripudiato il concetto di ‘fast fashion’, la ‘moda pronta’ a basso costo che ha arrecato, in questi anni, danni incalcolabili all’ambiente.

Tik Tok fa la differenza

La piattaforma social prediletta da giovani e giovanissimi serve a Camilla per confrontarsi con la community. Grazie ai brevi video, condivisi costantemente dall’imprenditrice per raccontare la storia e le caratteristiche dei prodotti, si riesce a mantenere alta l’attenzione degli utenti e a generare interesse e curiosità (oltre alle inevitabili critiche). Di recente, A-more ha aperto anche uno shop nel metaverso: "E’ bello avere un posto dove incontrarsi e vedere i vestiti assieme alla mia community sparsa per l’Italia”, conclude Clemente. “Non so se sarà questo lo shopping del futuro: per ora, è un’ottima piattaforma su cui fare comunicazione”.

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