Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO PRINCIPINI
Economia

Banda ultra larga verso il traguardo: "Piano Bul completo entro l’anno"

Open Fiber, la road map nelle Marche: 201 Comuni raggiunti dalla fibra, collegate oltre 308mila unità immobiliari

Banda ultra larga verso il traguardo: "Piano Bul completo entro l’anno"

Banda ultra larga verso il traguardo: "Piano Bul completo entro l’anno"

Il cento per cento della progettazione secondaria è stata completata (217 Comuni su 217), il 90% dei Comuni hanno i lavori già chiusi (197) e l’82% di questi (179) è in vendibilità Ftth, ovvero con la fibra ottica casa per casa. Ormai ci siamo: entro la fine dell’anno, nelle Marche, arriverà al traguardo il piano nazionale Bul, che viaggia sulle spalle di Open Fiber, la società che si è aggiudicata le tre gare nazionali bandite da Infratel (società in house del ministero delle imprese e del made in Italy) per realizzare una rete in banda ultra larga in tutte le regioni, in particolare nelle aree dove gli operatori non hanno manifestato interesse a investire. L’acronimo Bul – vale la pena di ricordarlo – sta per banda ultra larga: sono le autostrade su cui corre la transizione digitale del Paese, reti di comunicazione elettronica in fibra ottica ad alta capacità e soprattutto ad altissima velocità nell’inivio e nella ricezione di dati. E il piano Bul, appunto, serve alla copertura delle cosiddette aree bianche o a "fallimento di mercato", zone nelle quali gli operatori privati non hanno in previsione di portare la banda ultra larga ad almeno 30 Mbps (megabit per secondo), perché ritenute poco attrattive. La rete realizzata da Open Fiber in queste zone resta comunque di proprietà pubblica, ma sarà gestita in concessione per vent’anni dalla stessa società, che ne curerà la manutenzione, garantendo parità di accesso a tutti gli operatori sul mercato. Ebbene, nelle Marche ormai siamo in dirittura d’arrivo. Secondo la road map tracciata da Open Fiber, entro il primo quadrimestre dell’anno si arriverà al 92% dei cantieri chiusi, nel secondo al 96% ed entro la fine dell’anno al 100%. In regione – dicevamo –, lo stato di avanzamento dei lavori è il seguente: a oggi, dai borghi dell’Appenino fino alle colline del primo entroterra, sono 201 (su 217) i piccoli e medi Comuni raggiunti dalla banda ultra larga, quindi già in vendibilità per gli operatori privati del mercato, 179 in fibra Ftth (Fiber to the home, fino a 10 gigabit per secondo) oppure in fibra+Fwa. Di questi, 153 (85%) hanno già oggi la vendibilità con servizi attivi garantita da Of (mediamente il passaggio passivo-attivo avviene in otto o nove settimane), mentre altri 22 Comuni – nelle zone più difficilmente raggiungibili – sono vendibili solo con la tecnologia wireless Fwa (fixed wireless access). E ancora: oltre 5.000 chilometri di nuovi cavi posati e più di 20mila Roe (ripartitori ottici) già installati. ll totale delle unità immobiliari collegate è di 308.122, di cui 237.437 in Ftth. A queste si aggiunge il collegamento di 1.863 sedi della pubblica amministrazione centrale e locale: municipi, stazioni dei carabinieri, biblioteche, ambulatori strutture sanitarie, oltre 350 scuole pubbliche e numerosi musei (ad esempio, il museo del cappello di Montappone, nel Fermano, e il museo della torre di Rocca Leonina a Ripe San Ginesio, nel Maceratese). Ma c’è di più: nel cratere del terremoto Open Fiber ha portato la banda ultra larga anche nelle casette degli sfollati, in particolare nelle aree Sae di undici Comuni. Open Fiber è inoltre presente nella regione con un maxi investimento privato di 41 milioni in tutti i capoluoghi di provincia – Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli – e nei maggiori centri dalla costa all’entroterra, come Fabriano, Senigallia, Civitanova, Jesi, Osimo e San Benedetto del Tronto. In totale, il numero delle unità immobiliari (case, uffici e negozi) raggiunte dalla fibra ottica Ftth, la stessa delle grandi capitali europee, è di 135.056. È la parte privata ma non meno importante del piano di Open Fiber, perché sul territorio incide anche per l’indotto e le ricadute in termini di lavoro e di commesse per le realtà produttive. Ad Ancona le unità immobiliari collegate sono 39.365, a Macerata 19.832, a Pesaro 18.438 (ma il progetto prevede ulteriori unità da connettere), ad Ascoli 15.602, a Fabriano 13.652, a Civitanova 13.399, a Senigallia 6.845, a Jesi 2.832, a San Benedetto 2.615, Osimo 2.476. Ecco, la rivoluzione digitale è già qui.

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