Domenica 5 Maggio 2024

Axa Svizzera dice addio alle gerarchie: basta megadirettori e titoli ai capi

Il colosso delle assicurazioni ha deciso di passare da un modello organizzativo verticale a uno orizzontale nella sua filiale elvetica

Il logo del gruppo assicurativo Axa (Ansa)

Il logo del gruppo assicurativo Axa (Ansa)

Milano, 10 gennaio 2024 – E ora chi la sente la moglie dell’impiegato svizzero quando il marito rientra a tarda sera dopo lo straordinario? Almeno hai ottenuto la promozione?? Macché, ormai le promozioni sono roba passata tra Lugano e Zurigo. Fuori moda. E chi osa chiederle più. Nella filiale elvetica di Axa, colosso delle assicurazioni, oltre quattromila puntualissimi dipendenti svizzeri, hanno superato l’Unione sovietica: aboliti i titoli delle gerarchie aziendali. Cioè non si dice più vicedirettore, direttore, vice presidente e via così. Cancellati anche dai biglietti da visita, dalle email, dalle comunicazioni ufficiali e interne Altro che il mega direttore generale di Fantozzi, l’acquario degli impiegati, la coppa Cobram. Saremmo al “compagno collega” se non fosse che dalla finestra dell’ufficio vedi sedi di banche e catene alpine e questa non è una società socialista.

È invece una rivoluzione copernicana in campo organizzativo che magari funzionerà. "L'abolizione dei titoli si inserisce bene in un mondo dell'impiego in rapida evoluzione – affermano in Axa –, perché la formula apre possibilità organizzative completamente nuove. La responsabilità viene distribuita su più persone”.

In pratica si passa da un modello verticale a uno orizzontale, dove le decisioni vengono prese in teoria in maniera più collettiva, dove nelle riunioni ognuno può dare il proprio apporto senza sottostare a scale gerarchiche anche – immaginiamo –  quando si tratta di prendere la parola. “Ci si incontra da pari a pari”, è stata la spiegazione. Il rischio dell’entropia e quindi della confusione è lì, a portata di mano, verrebbe da dire andando contro il politicamente, pardon, organizzativamente, corretto. Ma in Axa i vertici (ci sono ancora???) ci credono. “L’eliminazione di titoli e dello status rappresenta un passo strategico per determinare la crescita professionale compatta di tutto il sistema aziendale”.

All’abolizione dei titoli gerarchici si è arrivati con percorso di mesi, ha spiegato al giornale svizzero Brick Daniela Fischer, che viene comunque definita direttrice delle risorse umane. “Avevamo già iniziato ad abolire i privilegi tra i quadri – ha detto la Fisher –. Io non sono mai stata una fan dei titoli o dei simboli dello status”.

In realtà non bisogna pensare che l’azienda sia diventata un kolchoz o una struttura di democrazia partecipativa. Resta una struttura definita con 13 livelli di responsabilità e 450 profili lavorativi che definiscono “compiti, requisiti e aree di responsabilità”. “Un processo ancora fluido”, ha ammesso la Fisher. “Grazie ai 13 livelli di responsabilità, le fasi di sviluppo della carriera sono più accessibili”, Un assist ai giovani, che possono crescere più rapidamente, e pazienza che non possano alla fine mettere la parola direttore sul biglietto da visita. Il cammino per arrivare a questo passaggio è stato lungo, si diceva. Ed è passato attraverso un nuovo contratto interno firmato dai 4.200 dipendenti. Tutti lo hanno accettato tranne quattro. Una ridotta di oppositori gelosi dei loro titoli. Perché dopo una vita di lavoro non è facile rinunciare a sentirsi chiamare chessò... presidente. Com'è umano lei.

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