Varianti Covid, Rezza: "Sì a Regioni gialle o arancioni con mini zone rosse all'interno"

Le varianti del Coronavirus "hanno maggiore trasmissibilità". Per la mutazione britannica "bisogna intervenire prontamente, forse più infettiva per i bambini". Per vaccinazioni con Astrazeneca "priorità a personale docente e forze armate"

Giovanni Rezza (Ansa)

Giovanni Rezza (Ansa)

Roma, 5 febbraio 2021 - Se la curva epidemica del Coronavirus da settimane sembra svilupparsi in modo stabile, a minacciare l'andamento sono sopratutto le nuove varianti del Covid, che hanno "maggiore trasmissibilità" e per questo "dobbiamo fare presto a vaccinare". A ribadirlo con forza è l'epidemiologo Giovanni Rezza, che alla conferenza stampa ha dichiarato: "È una corsa contro il tempo". Il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute ha poi chiarito come agire in caso di focolai "a intensità di circolazione elevata, specialmente se si identifica la presenza di varianti": la regione stessa "può intervenire con provvedimenti 'chirurgici' - ha spiegato Rezza - andando a ritagliare le aree, i comuni, la provincia in cui il contagio corre particolarmente veloce".

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Ci potrebbe quindi essere un'alternativa alla mappa tricolore dell'Italia, che suddivide intere Regioni in specifiche aree di rischio: "Le regioni - puntualizza l'esperto - possono all'interno del territorio regionale stabilire delle zone rosse, laddove sia verificata la presenza di varianti", perchè "è meglio avere una regione gialla o arancione con zone rosse all'interno, per contenere dei focolai dovuti magari a varianti, piuttosto che avere un'intera regione rossa". Rezza ha poi sottolineato che si trattarebbe di un provvedimento utile "anche per preservare l'economia della regione".

Il report settimanale dell'Iss-ministero della Salute ha classificato Bolzano, la Puglia e l'Umbria come Regioni rischio alto (qui i dati dell'indice Rt). E, in merito all'Umbria, Rezza ha spiegato che "sembra ci sia la circolazione di 2 varianti, quella inglese e quella brasiliana. In 2 campioni inviati dall'Umbria è stata riscontrata la variante brasiliana e a Perugia sono stati identificati dei cluster ospedalieri. In restanti 40 campioni la variante brasiliana sembra aver circolato nei cluster ospedalieri. Sono state prese molte misure". In Abruzzo, invece, "a Chieti è stata identificata la variante inglese - ha proseguito - che ha maggiore trasmissibilità ma per fortuna la risposta ai vaccini non è inficiata. Ma bisogna intervenire prontamente, anche perchè sembra possa infettare di più la popolazione pediatrica".

Sulle vaccinazioni, poi, (qui la dashboard in tempo reale), in una prima fase "il piano prevede di coprire prima gli operatori sanitari, per rendere libere da Covid le strutture ospedaliere e coprire le persone anziane - ha ribadito Rezza -. Dopo di che si procede a vaccinare gli over-80 e molte regioni hanno già iniziato".  Ora invece "bisogna scendere con l'età e andare a vaccinare categorie prioritarie". Ed è proprio con il vaccino Astrazeneca, le cui somministrazioni cominceranno la prossima settimana, come annunciato dal commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri, che "si darà la priorità a personale docente, forze armate e altre categorie particolarmente esposte per il loro lavoro", ha concluso Rezza.

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