Giovedì 18 Aprile 2024

Spionaggio, Biot condannato a 30 anni dai giudici militari

L'ufficiale di Marina è accusato di aver ceduto notizie e atti segreti a un funzionario dell'Ambasciata russo in Italia in cambio di denaro

Walter Biot, l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio (Ansa)

Walter Biot, l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio (Ansa)

Roma, 9 marzo 2023 - Il Tribunale Militare di Roma ha condannato a 30 anni Walter Biot, l'ufficiale di Marina accusato di spionaggio per avere ceduto notizie e atti segreti ad un funzionario dell'Ambasciata russo in Italia in cambio di denaro. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche.

L'affermazione della penale responsabilità nei confronti di Walter Biot è stata decisa dal collegio del tribunale militare presieduto da Filippo Verrone. La procura aveva sollecitato la pena dell'ergastolo. Biot è in carcere dal 30 marzo 2021, quando venne trovato in possesso di 5mila euro in contanti che secondo gli inquirenti è il corrispettivo di una scheda di memoria SD in cui erano contenute immagini di documenti riservati o segreti, anche della Nato.

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Secondo l'accusa il militare, attualmente detenuto e che venne arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Ros in un parcheggio della Capitale il 30 marzo del 2021, ha consegnato in cambio di cinque mila euro una serie di atti che erano coperti da segreto. Documenti che Biot ha fotografato dal pc del suo ufficio e poi passato in una scheda Sd al rappresentante della sede diplomatica. "Tra i 19 documenti fotografati da Biot ce ne erano alcuni Nato secret - ha detto il pm militare nel corso della requisitoria -, riservatissimi, e uno Top secret". Nel corso del processo davanti ai giudici con le stellette alcuni testimoni hanno riferito che i documenti riguardavano la lotta all'Isis mentre altri mostravano debolezze e criticità dell'Alleanza Nato, specie dal punto di vista navale e marittimo.

Si tratta di 'falle' che sarebbero poi emerse proprio durante la crisi in Ucraina e l'invasione russa, ha aggiunto il rappresentante dell'accusa. L'imputato ha dimostrato un "elevato grado infedeltà e la capacità criminale, ma anche il triste tornaconto venale. L'astuzia con la quale voleva dissimulare la sua azione. Biot ha fatto commercio di atti segreti ed è stato colto in flagranza. Quella del 31 marzo di due anni fa è stata solo quella scoperta, ma possono essercene state altre".

Nei suoi confronti sono contestate una serie di fattispecie: rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all'estero di notizie non segrete nè riservate. Nel procedimento si sono costituite parti civili la presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro della Difesa. Agli atti dell'indagine ci sono anche tre video del 18, 23 e 25 marzo del 2021 in cui Biot viene immortalato mentre è intento a fotografare dal pc una serie di documenti da consegnare al funzionario russo. Una azione ripresa da una telecamera nascosta e in cui si vede il militare mentre ripone la sim-card in un bugiardino all'interno di una scatola di medicinali e la sistema nello zaino.

Nel corso del suo intervento il difensore, l'avvocato Roberto De Vita, ha affermato che "Biot non ha avuto possibilità di difendersi. Non è un processo normale quello trattiamo. Continueremo questa battaglia fino a quando Walter Biot non verrà reintegrato con onore nella Marina Militare". Nei confronti del capitano di fregata procede anche la procura di Roma che, nell'inchiesta della pm Gianfederica Dito, contesta le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione. Un processo attualmente in corso davanti alla Corte d'Assise di piazzale Clodio. Nel capo di imputazione della giustizia ordinaria si afferma che l'ufficiale si è procurato "a scopo di spionaggio politico notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato, o comunque nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete".