Sabato 20 Aprile 2024

Vecchi o giovani? A Sanremo tutto fa brodo

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Viviana

Ponchia

Poiché la gioventù sarà sempre prepotente e la vecchiaia remissiva, l’uomo maturo sarà sempre stretto tra le due e dovrà cercare di cavarsela nei modi più strani. Amadeus deve leggere Goethe di nascosto quando schiera il risiko del festival. E sarà compiaciuto per avergli dato retta. Da uomo maturo al volante di una macchina infernale, nella scelta delle truppe era costretto a cercare di cavarsela con un’idea stranissima. Ha sbaragliato con quella che il blog satirico Spinoza sintetizza in maniera brutale: "I cantanti di Sanremo si dividono in due categorie: Chi cazzo è e... Ancora campa". La gioventù prepotente, tatuata, con un nome che ancora non risuona. E la vecchiaia quasi preistorica, almeno televisivamente parlando, di chi fa il verso al geghegè.

È la tecnica della pesca al traino tanto conosciuta in Liguria: con un buon mulinello si tirano su anche le spigole del sottocosta, i tonnetti alletterati, le lampughe, le palamite e gli sgombri. Cioè lo share che ben conosciamo. Idea strana ma neanche troppo: fare andare a tempo i due lembi del tempo. Semisconosciuti per un pubblico di nicchia che altrimenti sceglie una serie di zombie e glorie imbalsamate per il nonno a cui alle 23 cade la testa di lato. Tutti contenti? Proprio tutti no. Parliamo dell’uomo maturo. Del boomer che pensava di avere archiviato la Zanicchi con le gioie di mamma e non ha mai percorso un’autostrada con Dargen D’Amico. Spinoza è lui, cresciuto sulla Collina dei ciliegi con Bocca di rosa. E si sente stranissimo.