Giovedì 3 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Cronaca

Un Primo maggio di sangue. Si continua a morire sul lavoro. E il governo prepara la stretta

Negli ultimi giorni altre cinque vittime. In un anno il numero dei decessi è aumentato del 2%. Gli infortuni in fabbrica e nei cantieri al centro del concertone di Roma col monologo di Massini. .

Un Primo maggio di sangue. Si continua a morire sul lavoro. E il governo prepara la stretta

Un Primo maggio di sangue. Si continua a morire sul lavoro. E il governo prepara la stretta

Uno stillicidio, senza fine: una vittima nel giorno del Primo maggio, un’altra 24 ore prima, altre due ieri a Napoli e una a Siracusa. La strage sui luoghi di lavoro ha conquistato la scena del concertone del primo maggio al Circo Massimo. Prima ancora degli altri temi che hanno segnato la consueta manifestazione dei sindacati: le donne, i giovani, il lavoro. Non a caso, uno dei momenti clou dell’iniziativa è stato il monologo di Stefano Massini, che ha affrontato di petto la questione, con parole sottolineate dagli applausi: "Per un Paese che è una Repubblica fondata sul lavoro ogni persona che muore sul lavoro è una catastrofe, una carneficina, un massacro. Non dovremmo scandalizzarci per la morte di tanti operai, ma per quella di ognuno. Ogni volta che ognuno muore sul lavoro è uno sfascio, sì io sono contro questo massacro. Sono antisfascista, si può dire? – ha provocato l’autore –. C’è una S, non ho detto antifascista, perché oggi se dici antifascista ti identifica la Digos. Allora, se mi permettete, siccome che mi hanno fatto firmare decine di fogli dicendo che mi prendevo la responsabilità, vorrei dire alla Digos: identificateli tutti".

Si chiamavano Raffaele Manzo e Vincenzo Coppola i due operai morti ieri mattina in provincia di Napoli. Il primo, 57enne, sarebbe precipitato dal terzo piano di una palazzina in ristrutturazione a Lettere nel corso dell’allestimento dell’impalcatura. Il secondo, 60 anni, è morto in ospedale dopo un incidente all’interno del cantiere di una scuola a Casalnuovo di Napoli. Dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri intervenuti sul posto pare che entrambi gli operai fossero regolarmente assunti dalle due ditte che stavano effettuando i lavori. Ma la conta dei morti di ieri non si ferma qui. Nel Siracusano, a Floridia, un operaio 59enne è morto mentre si stava occupando dei lavori sul tetto di una casa. Per cause ancora da accertare si è verificato un cedimento e l’operaio è caduto venendo poi travolto dal materiale. "A fine marzo 2024 si contano, tra infortuni nel luogo di lavoro e in itinere, 191 vittime, 5 in meno rispetto a fine marzo 2023. Ma mentre diminuiscono gli infortuni in itinere, crescono invece le morti avvenute in occasione di lavoro: +2% – spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre –. Preoccupano soprattutto le incidenze della mortalità, in particolare quelle che riguardano gli over 65 e i lavoratori stranieri".

Nell’ultimo rapporto elaborato dall’associazione, a finire in zona rossa a marzo 2024 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale sono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Puglia, Calabria, Sardegna e Umbria. È ancora il settore delle costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro (25), seguito dalle attività manifatturiere (19), da trasporti e magazzinaggio (13) e dal commercio (10). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni. Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a marzo 2024 sono 10, mentre 6 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Si muove anche il governo che, in attesa dell’entrata in vigore ad ottobre della cosiddetta "patente di sicurezza sul lavoro", punta ad estendere il meccanismo anche ad altri settori e non solo ai cantieri edili per cui è stato originariamente concepito. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, punta anche a rivedere il funzionamento del sistema a crediti per incentivare le pratiche di lavoro sicuro e ridurre gli incidenti sui cantieri. Previsto anche un innalzamento delle sanzioni minime che possono essere disposte dall’Ispettorato del lavoro portandola fino a 10% del valore dei lavori e in ogni caso non inferiore a 6mila euro.