Domenica 19 Maggio 2024
VALERIO
Cronaca

Un milione per la torre Garisenda. Eric Schmidt: "Bologna nel cuore"

Restauri in corso: la donazione dell’ex ceo di Google, che da bambino ha vissuto nel capoluogo emiliano

Un milione per la torre Garisenda. Eric Schmidt: "Bologna nel cuore"

Un milione per la torre Garisenda. Eric Schmidt: "Bologna nel cuore"

Baroncini

Bologna, via Cino da Pistoia, fotografie nemmeno troppo sbiadite dagli anni 1963-1965. Due bambini dai capelli chiari, il taglio a scodella, uno indossa una giacca a coste di velluto e l’altro un bomberino ’aviator’; in mezzo a loro una donna con il girocollo bianco, ricorda Jackie Kennedy. È l’Italia del boom, ma c’è un dna americano. Una potenza che sa di speranza. Fra quei ragazzi, che frequentano la scuola Montessori poco distante e giocano sul Crescentone con i piccioni del Nettuno, ce n’è uno che cambierà la storia delle tecnologie, dell’economia e ora anche un po’ di Bologna: Eric Schmidt, ceo di Google dal 2001 al 2011 e poi presidente esecutivo dal 2011 al 2015. Oggi Schmidt ha donato insieme con la sua fondazione un milione di euro per salvare la Garisenda, la torre ferita simbolo di Bologna a rischio crollo per cui il Comune ha attivato un poderoso crowdfunding. Si tratta dell’intervento più ingente finora.

L’ex ceo di Google, uno dei manager miliardari più ricchi e influenti al mondo, non ha dubbi: "Sento un legame profondo con questa città. Mi ha influenzato profondamente, sia a livello personale che professionale. Bologna ha avuto un ruolo fondamentale nel permettermi di raggiungere ciò che ho – spiega – Da bambino vivevo qui e ricordo con affetto che giocavo in Piazza Nettuno, a due passi dalle Due Torri. È fondamentale che questo importante simbolo di Bologna venga riportato al suo antico splendore e possa essere goduto di nuovo in tutta sicurezza".

Torniamo alle foto. In questa storia per immagini ce ne sono altre due da segnalare: in una, Eric Schmidt si ritrova in piazza Maggiore, la stessa dove bambino inseguiva i piccioni e gli zampillii del Nettuno, alla graduation di Bologna Business School; nell’altra, è con Alec Ross nell’aula Magna di Villa Guastavillani. E non è un caso: Alec Ross, autore americano, imprenditore ed esperto di politiche tecnologiche, docente alla Bbs ed ex senior advisor di Hillary Clinton e Barack Obama, è il vero collegamento fra l’Emilia e la Silicon Valley. E il rientro di Schmidt a Bologna è avvenuto con l’affiliazione di Ross in Bbs: "Quando nel 2021 ha tenuto il suo discorso per la graduation – dice Ross – Schmidt ha ricordato di aver giocato nella fontana del Nettuno e di aver camminato per le strade di Bologna con la madre, una Bologna dove non c’erano stranieri. Ora tutto è cambiato. E in positivo. Questa donazione per la Garisenda segue quella da parte della fondazione di Schmidt di tre milioni di euro a favore di Bologna Business School. Il legame con Bologna è diventato più intenso e ha sviluppato un’affinità istituzionale per Bologna Business School e amicizie con altri stakeholder della nostra comunità, incluso il dean Max Bergami. Quando è venuto a conoscenza dei problemi con la torre Garisenda, Eric mi ha contattato e abbiamo organizzato la donazione insieme con il sindaco".

E proprio il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, si dice "riconoscente a Eric Schmidt e alla sua Fondazione per questa generosa attestazione di affetto verso la nostra città". Lepore continua: "La nostra città sta ricevendo attenzione a livello internazionale, dobbiamo esserne orgogliosi e consapevoli. Le due torri hanno lasciato il segno nel cuore di tante e tanti, in particolare nel cuore di chi ha vissuto a Bologna – spiega il sindaco –. Eric Schmidt è un leader del pensiero e dell’innovazione a livello globale, per questo il suo gesto assume un significato ancora più grande nella città del supercomputer e delle torri. Bologna è nel mondo".

Tutto questo è indice del livello di crescente interesse per Bologna da parte dei poteri della Silicon Valley. "Quando Reid Hoffman (co-fondatore di LinkedIn, ndr) ha tenuto il discorso di laurea di Bologna Business School, era presente con 45 leader aziendali. Cresce l’affinità degli innovatori americani con Bologna che ne ama la cultura, ma anche il suo orientamento al futuro con Bbs al centro, ma anche con Tecnopolo e Cineca – ragiona Ross –. Il secondo campus di Bologna Business School mostra come passato e futuro del territorio possano incontrarsi con coerenza e questo piace agli americani come me, Hoffman e Schmidt". Come sintetizza Ross, "c’è molta energia transatlantica" e la donazione di Schmidt ne è un esempio. Non solo Italia come pasta pizza e mandolino, ma una terra dove investire. E investire anche nella storia e nella cultura, di Bologna e della Garisenda, suo simbolo.