L’arresto e la discesa negli inferi del carcere, le umiliazioni e la speranza di uscire – prima o poi – "a riveder le stelle", citando Dante Alighieri e la sua Divina Commedia che, proprio dall’Inferno, prende il via. È l’ultima lettera di Ilaria Salis che arriva a quattro giorni dal primo anniversario del suo arresto a Budapest, dopo i violenti scontri con estremisti di destra. Il racconto parte da quel sabato di un anno fa quando, portata in questura, viene accolta dalle grida "Duce! Mussolini!".
Cronaca"Un anno all’inferno". L’ultima lettera di Salis