Sabato 27 Luglio 2024

Uccide la zia per l’eredità facendole mangiare cibo vietato dai medici

Una donna si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato. La donna di 80 anni avrebbe potuto mangiare solo omogeneizzati

Uccide la zia per l'eredità alimentandola con cibo proibito

Uccide la zia per l'eredità alimentandola con cibo proibito

Catania, 22 febbraio 2024 – Un omicidio camuffato da morte naturale per poter incassare l’eredità dell’anziana zia. Sarebbe lo stratagemma ideato da una donna che ora si trova agli arresti con l’accusa di circonvenzione d’incapace e omicidio aggravato.

Avrebbe provocato la morte di una prozia di 80 anni, facendole ingerire del cibo che la donna non avrebbe dovuto mangiare dovendosi alimentare solo di omogeneizzati, facendo ricondurre il decesso a cause naturali per potere beneficiare dell'eredità. È l'accusa contestata dalla Procura di Catania a una pronipote della vittima, che è stata arrestata da carabinieri della stazione di Aci Castello con il supporto di militari dell'Arma della compagnia di Acireale e di Asiago (Vicenza). La donna è stata posta ai domiciliari, con l'uso del braccialetto elettronico, accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato.

La vittima, che non era autosufficiente, è morta, il 16 dicembre 2022, in una casa di cura di Aci Castello, in provincia di Catania, dove l'anziana risiedeva da circa quindici giorni.

Il decesso, ricostruisce la Procura di Catania, sarebbe da collegare "all'ingestione avvenuta cinque giorni prima di cibi solidi, per lei fortemente dannosi a causa delle patologie da cui era affetta, che le consentivano di nutrirsi solo attraverso cibi omogeneizzati”.

Le indagini dei carabinieri, secondo l'accusa, avrebbero permesso di "fare luce sull'articolato disegno criminoso tessuto dall'indagata, che avrebbe causato la morte dell'anziana, ritenuta in un primo momento riconducibile a cause naturali, al fine di potere beneficiare della relativa eredità”.

Il progetto criminale della pronipote, ricostruisce la Procura di Catania, sarebbe stato "portato avanti facendo dapprima sottoscrivere all'anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore”. E proseguito, poi, il 9 dicembre del 2022, “facendo sottoscrivere un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale”.

Un atto, contesta la Procura, firmato due giorni prima del "triste epilogo, allorquando, contravvenendo alle prescrizioni mediche, avrebbe portato fuori a pranzo l'anziana, facendole mangiare cibi solidi, a seguito della cui ingestione l'anziana sarebbe poi deceduta dopo giorni di sofferenze”. L'indagata è stata rintracciata e arrestata dai carabinieri nella sua abitazione ieri pomeriggio, dove è stata posta ai domiciliari con l'obbligo dell'uso di un braccialetto elettronico.

Ha preso le mosse da Vicenza l'inchiesta della Procura di Catania, che ha portato all'arresto da parte dei Carabinieri di una pronipote della vittima per circonvenzione di incapace e omicidio aggravato. Il caso era quello di Maria Basso, 80 anni, che era 'sparita’ a dicembre del 2022 da una casa di riposo di Asiago e successivamente morta ad Aci Castello.

A denunciare la 'scomparsa’ della donna erano stati suoi eredi diretti che avevano presentato una denuncia ai Carabinieri di Bassano del Grappa ipotizzando la circonvenzione di incapace. L'ipotesi era che l'anziana fosse stata convinta con l'inganno a trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza e poi indotta, sfruttando le sue condizioni di salute, a cambiare il suo testamento: un documento in cui, secondo quanto si era appreso allora, disponeva di lasciare tutta la sua eredità ai poveri.

Un sospetto avvalorato dal fatto che l'80enne aveva revocato di recente la nomina di una procuratrice speciale che la seguiva da anni indicando al suo posto una cugina.

La Procura di Vicenza aveva aperto un'inchiesta disponendo, come atto urgente, la riesumazione della salma e l'autopsia e poi ha trasmesso tutti gli atti alla Procura distrettuale di Catania, competente per territorio.