Sabato 27 Luglio 2024

Trovata morta a Ischia. Il mistero dei lividi sulla pelle

Ecchimosi compatibili con una caduta o con delle percosse. Ora l’autopsia

Trovata morta a Ischia. Il mistero dei lividi sulla pelle

Trovata morta a Ischia. Il mistero dei lividi sulla pelle

La salma di Antonella Di Massa, 51 anni, è stata trasferita da Ischia all’istituto di Medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli. Il suo corpo dovrà "parlare", attraverso l’esame autoptico, come la casalinga di Casamicciola Terme sia morta. Perché il decesso di Antonella, il cui cadavere è stato trovato da due inviati di ‘Chi l’ha visto?’ in un agrumeto privato semiabbandonato nel comune di Serrara Fontana (uno dei sei dell’isola), è ancora un giallo. L’ipotesi del suicidio resta privilegiata, ma molti aspetti rendono compatibile il quadro con un omicidio. Il primo punto da chiarire è che il corpo presenta ecchimosi ed escoriazioni. Tracce compatibili con una caduta, ma anche con percosse. La donna potrebbe essere caduta nel boschetto, da un’altezza di qualche metro, dal punto in cui si trova un pollaio abbandonato nel quale avrebbe potuto passare una o più notti. Ma potrebbe essere anche stata picchiata da qualcuno con cui si è incontrata, strattonata e poi trasportata nell’agrumeto, nel punto che, a detta dei parenti del vecchio proprietario, era stato battuto dai soccorritori nel corso dei primi giorni e da loro stessi tra sabato e domenica.

Secondo i primi rilievi, la morte risalirebbe a un lasso di tempo non superiore alle 24-48 ore prima del ritrovamento. Rannicchiata, la faccia coperta, una lattina o bottiglia di liquido antigelo per auto e una busta nera sotto al suo corpo, così è stata trovata Antonella dai due giornalisti. E qui scatta il secondo interrogativo: cosa è successo dopo l’allontanamento dalla sua casa a Casamicciola Terme il 17 febbraio? I familiari – il marito Domenico, maresciallo dell’Esercito e le due figlie Alessia e Flavia, 24 e 19 anni – sostengono di non aver percepito segnali premonitori. La mattina del 17 febbraio Antonella va a fare la spesa insieme alla mamma. Un’ora dopo esce, stavolta da sola, percorrendo con la sua Panda 12 chilometri fino al parcheggio di Succhivo, frazione rurale di Serrara Fontana. Qui le telecamere la riprendono incappucciata mentre vaga fino a scomparire in una stradina laterale. Perché è andata fino a Succhivo, perché si è tirata il cappuccio del parka in testa tanto da rendersi irriconoscibile e ha lasciato lo smartphone in auto? Doveva incontrarsi con qualcuno? E, terzo, nei dieci giorni intercorsi tra la scomparsa e la morte, dove è stata?

"Non nell’agrumeto, lì ci è arrivata solo poche ore prima di morire", dicono gli isolani. Certo nella ricostruzione va tenuto in conto anche il biglietto lasciato a casa, nel quale Antonella confessava di sentirsi incompresa.

Nino Femiani