Giovedì 25 Aprile 2024

Orsi Trentino, Tar sospende uccisione di JJ4 ed MJ5

La decisione sarà valida almeno fino al 27 giugno

Svolta nel caso degli orsi JJ4 ed Mj5. Il Tar di Trento ha deciso di sospendere l'eventuale uccisione degli orsi Jj4e Mj5 fino ad almeno il 27 giugno. Lo rende noto la Lega Anti Vivisezione.

Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav, si apprende, depositerà l'approfondimento richiesto del progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro, sostenendone interamente le spese. Il 14 dicembre ci sarà l'udienza di merito del Tar, e Lav ritiene che fino a questa data Jj4 e Mj5 non possano essere uccisi.

L'orsa Jj4
L'orsa Jj4

La decisione del Tar era molto attesa, importanti per arrivare alla sospensione dell’esecuzione dei due animali sono stati i pareri di Ispra e ministero dell’Ambiente.  "Entro il 27 giugno noi associazioni animaliste presenteremo un piano dettagliato in merito ai trasferimenti, ovvero tutti i dettagli, come trasferire gli orsi, i costi, quando, dove - riferiscono all'Agi dalla Lav -. Stiamo già preparando la documentazione richiesta". I due santuari-rifugio che si sono proposti ad ospitare i due plantigradi sono il 'Libearty Bear Sanctuary' a Zarnesti in Romania e l''Al Ma'wa for Nature and Wildlife' in Giordania. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha comunicato che la prossima udienza nel merito sul destino degli orsi Jj4 e Mj5 è stata fissata per giovedì 14 dicembre.

Perché si parla da tempo degli orsi Mj5 Jj4? Il caso aveva cominciato a fare molto discutere dopo la morte del runner Andrea Papi, 26 anni, aggredito e ucciso dall'orsa Jj4 nei boschi di Caldes, in Val di Non. Jj4 era stata poco dopo catturata e rinchiusa. Mj5, invece, si era scagliata, fortunatamente solo ferendolo contro un escursionista che passeggiava con il proprio cane in Val di Rabbi. 

Dopo questi due gravissimi episodi, aveva iniziato a scatenarsi il dibattito: da un lato chi aveva chiesto l’immediato abbattimento dei due plantigradi, dall’altro chi sosteneva che si dovessero applicare misure differenti e, in ogni caso, salvaguardare la loro vita. Un dibattito, spesso anche molto acceso, che ha avuto il pregio di puntare l’attenzione su un fenomeno particolare ovvero quello della presenza sempre meno episodica di animali come orsi e lupi vicino ai centri abitati. 

Un problema che è sì lo specchio dei tempi, ma al quale bisogna cercare di porre rimedio se si vogliono evitare nuovi gravi episodi in futuro.