Una settimana fa il disastro. Sette vite spezzate alla centrale idroelettrica di Bargi, nel lago di
Suviana sull’Appennino bolognese, da un’esplosione sommersa. Ieri è stato il giorno del dolore coi primi funerali delle vittime – l’ultimo saluto a Vincenzo Franchina, 35 anni, e al 73enne Mario Pisani –, mentre comincia a prendere corpo l’inchiesta che dovrà far luce sulle cause e sui responsabili. Un altro tassello si aggiunge: è stata consegnata agli inquirenti anche la seconda ‘scatola nerà della centrale, il sistema Scada del primo gruppo di produzione già approvato e in esercizio.