Mercoledì 24 Aprile 2024

Staccano la luce. Ma lei respira con una macchina

E' successo a Livorno: alla donna, non piu' in grado di pagare la bolletta, era stata sospesa l'erogazione della corrente elettrica

La signora Rossella Del Corona (Foto Novi)

La signora Rossella Del Corona (Foto Novi)

Come si può staccare la corrente a una donna di 68 anni, invalida al 100%, che respira grazie a un macchinario collegato a una bombola dell’ossigeno per una seria patologia polmonare? È successo a Livorno, a Rosanna Del Corona, "colpevole" di non aver saldato alcune bollette. Pur essendo seguita dai servizi sociali del Comune rischiava di morire se non fosse intervenuta la Polizia a salvarla, dopo la sua disperata richiesta di aiuto. Una storia drammatica, che scatena anche un rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione comunale e Iren, la società che gestisce il servizio.

"Ho una grave insufficienza respiratoria che mi obbliga a usare un respiratore con bombola dell’ossigeno anche di notte" racconta la donna, che abita in un alloggio popolare nel quartiere Corea, alla periferia di Livorno. In bolletta era stato accumulato un debito di circa mille euro. "La conseguenza del mancato recapito di alcune cartelle – aggiunge –. Così agli inizi di marzo ho chiamato Iren per segnalare la situazione. Mi sono rivolta anche ai servizi sociali e ho inviato la documentazione della mia invalidità. Io ho sempre pagato tutto con la mia pensione. Certo saldare oltre mille euro per me era impossibile...".

Tutto è iniziato la sera del l’11 marzo quando gli agenti delle volanti, coordinati dal commissario capo Claudio Cappelli, sono intervenuti a casa della donna dopo la sua chiamata al 113. Era stata disattivata la sua utenza elettrica dal gestore Iren, con il quale aveva il contratto di fornitura. Senza elettricità la donna non poteva azionare il respiratore collegato alla bombola con l’ossigeno, per cui era in evidente pericolo di vita.

Così dalla Questura è partita la segnalazione ai servizi sociali del Comune. L’amministrazione comunale si difende: "Il servizio sociale prima del distacco della corrente a casa della anziana invalida aveva scritto al gestore del servizio elettrico chiedendo, in ragione della sua situazione sanitaria, di non procedere – spiega l’assessore Andrea Raspanti – Questo appello è stato ignorato. Siamo intervenuti successivamente con la Questura e l’assistente sociale che ha redatto una relazione di nuovo sottoposta al gestore del servizio elettrico, annunciando anche l’attivazione di un contributo economico straordinario per saldare la morosità".

La società Iren, da parte sua, fa sapere invece che "quando è stata attivata la procedura del distacco dell’utenza della signora non risultava l’inserimento dell’utente nell’elenco dei soggetti che hanno diritto a essere tutelati, per i quali non è possibile procedere con l’interruzione della corrente".

"Dall’11 al 20 marzo sono stata ospitata nel bungalow di un campeggio – conclude Rosanna – da una signora che si prende cura di me. Poi sono dovuta tornare a casa, ma ero ancora senza elettricità. Così una vicina ha accettato di aiutarmi permettendomi di attaccare il mio respiratore a una presa della corrente della sua abitazione fino al 27 marzo, quando finalmente la mia utenza è stata ripristinata".