Domenica 5 Maggio 2024

Parte da Milano il processo allo smart working

Il sindaco Sala: "Lavorare da casa non è la normalità. Il virus è meno aggressivo, è arrivato il momento di tornare in ufficio".

Smart working (Ansa)

Smart working (Ansa)

Milano, 20 giugno 2020 - Nel panorama degli argomenti divisivi di questo periodo post-lockdown, ha fatto irruzione ieri lo smart working. A innescare la miccia del dibattito il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che nel suo quotidiano videomessaggio mattutino ha lanciato il classico sasso nello stagno: "Un consiglio mi sento di darlo – ha detto Sala – , io sono molto contento del fatto che il lockdown ci abbia insegnato lo smart working e ne ho fatto ampio uso in Comune, ma a mio avviso ora è il momento di tornare a lavorare, perché l’effetto grotta per cui siamo a casa e prendiamo lo stipendio ha i suoi pericoli. Tutto ciò – ha aggiunto il sindaco – va contestualizzato nella situazione sanitaria. Il professor Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto Mario Negri, dice che la carica virale oggi è molta bassa. Semplificare è rischiosissimo e non lo voglio fare, sminuire il potenziale problema è altrettanto rischioso, ma riflettiamoci".

È dunque il momento di tornare sui luoghi di lavoro, per evitare i pericoli che restare chiusi in casa comporta, soprattutto a livello psicologico. Ma il sindaco di Milano sa bene che vi sono anche gli effetti economici prodotti dallo smart working, con i bar e i ristoranti che, privi degli introiti garantiti da chi lavora negli uffici, sono in crisi nera. E nel pomeriggio, parlando con i cronisti, ha ribadito il concetto: «Lo smart working non è la normalità, non confondiamoci. Se questo è un momento propizio per tornare a lavorare e a vivere la città bisogna farlo: c’è tutto un mondo che vive del fatto che gli altri non stiano in casa. Il punto è – ha sottolineato Sala – che stiamo perdendo tanto lavoro e tanta occupazione. Se la gente sta in casa è chiaro che qualche ripercussione c’è». Le esternazioni di Sala sul telelavoro hanno suscitato diverse critiche. E a Roma il tema è stato motivo di scontro tra i consiglieri comunali pentastellati, che "per motivi di sicurezza" vogliono il Campidoglio ancora in modalità smart, e l’opposizione, con in testa il Pd, che invece vuole ritornare a sedersi al più presto sugli scranni dell’assemblea capitolina, per dare un segnale di fiducia ai cittadini che vogliono ripartire e per affrontare questioni urgenti rimaste insolute.