Allarme siccità, "il livello del Po come a Ferragosto". Cosa sta succedendo

Prima ordinanza antispreco in Piemonte. Coldiretti: "Colture in sofferenza, in prospettiva rischio alluvioni". Autorità di bacino: "Situazione allarmante, non c'è neve"

Roma, 4 febbraio 2022 - Allarme siccità, il Po come a Ferragosto, e questa non è una buona notizia. Mentre l’anticiclone ci regala temperature primaverili. Non basterà la pioggerella prevista nel fine settimana per sfamare la terra. E anche se abbiamo passato la Candelora, che mette il sigillo alla fine dell’inverno, non è il caso di gioire per la fioritura di mimose, mandorli e primule, avverte Coldiretti. Troppo presto e troppi danni. Ma andiamo con ordine.

Meteo, non piove: allarme acqua. Anbi: rischio razionamento nel Centro Italia

Non piove da cento giorni, Coldiretti: "A rischio un terzo del cibo italiano"

Candelora 2022: il proverbio che svela se l'inverno è finito. Significato e tradizioni

Il Po come a Ferragosto

Per Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po, la magra del grande fiume "può essere un campanello d’allarme in termini di acqua da prelevare in un prossimo futuro per l’agricoltura”. L’ingegner Marco Gardella spiega: “Il vero problema è che non c’è neve sull’arco alpino. Quindi mancano tutti i giacimenti che serviranno poi per la stagione irrigua, questa risorsa è al di sotto del 60%". Ma qual è il livello del fiume? "Oggi alla sezione di chiusura a Pontelagoscuro transitano 747 metri cubi al secondo - spiega il tecnico dell'Autorità -. Sì, più o meno i valori di Ferragosto. Meno 30% rispetto alla media di questo mese”. Quindi cosa ci dobbiamo aspettare? “Per le prossime due settimane il trend sarà questo - prevede l'ingegnere -. Potrebbe esserci una perturbazione che riporta nevicate e pioggia e quindi la normalità. Ma oggi la situazione è allarmante, soprattutto nella parte piemontese.  La differenza rispetto all’estate è che adesso l’acqua è utilizzata tutta per la parte idropotabile, non c’è quella per l’irrigazione. Il problema si scatenerà verso aprile-maggio, quando ci sarà bisogno di irrigare. Se continua questo trend, sicuramente ci apprestiamo a guerra estiva sull’acqua. Perché c’è da mettere in conto anche il filone idroelettrico. E quando c’è scarsità, i conflitti vengono esasperati".

Allergie febbraio, pazzo clima: cosa fiorisce. I sintomi e come distinguerli dal Covid

Previsioni meteo, sabato rapida perturbazione: ecco dove pioverà

Ordinanza antispreco

In Piemonte il sindaco di Varallo (Vercelli) Eraldo Botta, poco meno di settemila abitanti in Valsesia, ha appena firmato un’ordinanza “che fa appello al senso civico dei cittadini”, come spiega al telefono. Da ieri fino a data da destinarsi, il sindaco “ordina a tutta la popolazione del centro cittadino e delle frazioni del comune di Varallo utilizzare la risorsa idrica evitando inutili sprechi”, “considerato che il periodo di forte siccità ha notevolmente impoverito le risorse idriche delle sorgenti comunali. Naturalmente “i trasgressori saranno puniti con le sanzioni previste dalle vigenti leggi. Si dà mandato alle forze dell’ordine di far rispettare la presente ordinanza”. Qualcuno ha subito commentato su Facebook, “sarebbe il caso di vietare espressamente il lavaggio delle auto”. Ma il sindaco risponde così: "Al momento è un appello al senso di responsabilità, perché gli sprechi di oggi potrebbero portare a carenze di acqua potabile. Per questo mi rivolgo al buon padre di famiglia e gli segnalo l’emergenza. Bisogna agire preventivamente. Sperando nel meteo”.

L'ordinanza in Pdf

Frumento e orzo

Lorenzo Bazzana di Coldiretti avvisa: “I problemi si avranno andando avanti. La prospettiva di una primavera e di un’estate senza la copertura nevosa in montagna, senza i laghi alpini con la giusta scorta di acqua, fa sì che poi il Po non venga alimentato e l’irrigazione diventi difficile". A soffrirte in questo momento sono soprattutto le colture di frumento e orzo, "le uniche in pieno campo, sono i cereali seminati in autunno e poi raccolti tra maggio e giugno, a seconda delle tipologie. In questo momento, con le temperature che ci sono, si stanno risvegliando dal letargo invernale,  ma non trovano acqua perché non piove da due mesi. Quindi sono in stress idrico, avrebbero bisogno di assorbire nutrienti dal terreno attraverso l’acqua. Sono in tutta Italia, frumento tenero, duro e orzo. Quello duro per la pasta è concentrato soprattutto nel centro sud, quello tenero è usato per pane e grissini in particolare al nord, assieme all’orzo". 

Rischio alluvioni

Guardando in prospettiva: "C’è il rischio - ragiona il responsabile area economica di Coldiretti - che si recuperi in un colpo solo. Purtroppo la storia di questi ultimi anni ci insegna che non piove di meno, se tiriamo una riga a consuntivo dopo dodici mesi.  Ma piove in modo molto diverso. Dopo due mesi e mezzo di siccità, magari due giorni e mezzo di acqua che crea disastri e alluvioni". E quando è troppo violenta, l'acqua "non riesce a infiltrarsi nel terreno particolarmente secco ma ruscella verso valle. Se non riusciamo a trattenerla... Mentre la neve ci consente di trattenerla sotto forma solida in montagna e di avere un rilascio progressivo con il disgelo. Il problema è che la neve non c’è".