Candelora 2022: il proverbio che svela se l'inverno è finito. Significato e tradizioni

Cade il 2 febbraio e celebra la presentazione di Gesù al tempio, ma nella sua storia ci sono anche valenze precristiane e tradizioni legate alla fine dell'inverno

Durante la festa di Candelora si benedicono le candele

Durante la festa di Candelora si benedicono le candele

Come ogni anno il 2 febbraio si celebra il giorno della Candelora (quest'anno cade di mercoledì), vale a dire la festa che ricorda la presentazione di Gesù presso il tempo di Gerusalemme. Questa ricorrenza non nasce però con il Cristianesimo e nella sua lunga storia emergono credenze folkloristiche e precristiane legate alla fine della stagione invernale e all'avvicinarsi della primavera.

Candelora, la festa religiosa

La legge giudaica prevedeva che ogni primogenito del popolo ebraico fosse portato al tempio di Gerusalemme e che, siccome il neonato era considerato offerto a Dio, i genitori lo riscattassero attraverso un'offerta. Secondo quanto si legge nel Vangelo di Luca, Maria e Giuseppe portarono il piccolo Gesù al tempio quaranta giorni dopo la sua nascita e in quell'occasione San Simeone il Vecchio lo riconobbe come Messia e affermò che sarebbe stato "luce per illuminare le genti". Viene da qui la liturgia della Chiesa cattolica, che prevede la benedizione delle candele, simbolo di colui che illumina l'umanità. Sempre la legge giudaica prescriveva che, contestualmente alla cerimonia del riscatto del primogenito, la madre lasciasse un'offerta per purificarsi. La vergine Maria non ne avrebbe avuto bisogno, perché per la Chiesa cattolica non è mai stata impura, ma lei obbedì comunque al precetto in segno di umiltà. Questo evento ha fatto sì che per molto tempo la Candelora fosse chiamata festa della Purificazione della Beata Vergine. Un'usanza proseguita fino al Concilio Vaticano II, che ha riportato l'attenzione sulla valenza cristologica del momento, mettendone in ombra il carattere mariano e uniformandosi in questo modo al rito della Chiesa ortodossa e a quelli di diverse Chiese protestanti.

La tradizione pagana della fine dell'inverno

Spesso le festività cristiane si sono sovrapposte a precedenti commemorazioni pagane. Secondo alcuni studiosi è accaduto anche con la Candelora, che molti sostengono abbia preso il posto di feste dedicate all'avvicinarsi della primavera e alla fine dei rigori invernali (per esempio la ricorrenza celtica di Imbolc). Caratteristica comune a queste celebrazioni era l'accento dato alla luce e al fatto che l'arrivo della bella stagione portava un aumento della luminosità, sia per il miglioramento delle condizioni meteorologiche sia per l'allungamento delle giornate. Si festeggiava dunque l'inizio di un nuovo ciclo vitale, ad esempio per i raccolti, e si sperava che la nuova stagione fosse propizia. Deriva da qui uno dei proverbi dialettali più famosi, tra quelli legati a Candelora: "Se c'è sole a Candelora / dell'inverno semo fòra / ma se piove o tira vento / de l'inverno semo dentro": ne esistono varianti sarde, toscane, emiliane, friulane, lombarde eccetera, ma il significato resta invariato.