Mercoledì 1 Maggio 2024

Scommesse, il blitz della polizia. Indagati gli azzurri Zaniolo e Tonali. E la Federazione li allontana dal ritiro

Gli agenti piombano a Coverciano. L’inchiesta si allarga dopo l’autodenuncia dello juventino Fagioli. Sequestrato il sito web del fotografo Corona: l’ex re dei paparazzi aveva fatto i nomi dei due calciatori.

Scommesse, il blitz della polizia. Indagati gli azzurri Zaniolo e Tonali. E la Federazione li allontana dal ritiro

Scommesse, il blitz della polizia. Indagati gli azzurri Zaniolo e Tonali. E la Federazione li allontana dal ritiro

"Anche Zaniolo e Tonali scommettono come Fagioli", parola di Fabrizio Corona. Bum. In una giornata di ordinaria scommessa (illegale) eccole, le rivelazioni dell’ex re dei paparazzi che già aveva raccontato il ’vizietto’ del centrocampista della Juventus, a suo dire indebitato "con gente pesante" per circa un milione di euro e affetto da ludopatia. E, mentre le forze dell’ordine si recavano a Coverciano nel ritiro azzurro per notificare atti di indagine a Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, che ora sono indagati (i due giocatori sono stati poi rispediti a casa dalla Figc) la tempesta si scatenava sull’onda delle rivelazioni di ’Dillingernews’, il sito di Corona posto sotto sequestro attraverso il quale l’ex re dei paparazzi ha fatto i nomi dei due azzurri.

Corona lancia un’accusa gravissima. Perché se fosse vero, come sostiene l’ex agente fotografico, che Tonali e Zaniolo avrebbero scommesso sulle partite della propria squadra attraverso siti illegali, ci troveremmo di fronte al capo d’accusa più pesante del codice di giustizia sportiva in tema di scommesse, perchè se è vietato scommettere ai tesserati sulle partite di calcio figuriamoci sulla propria squadra, eventualità che aprirebbe ad intuibili e ipotetici scenari gravissimi, sfiorando l’ambito della frode sportiva. Basterebbe, ad esempio, aver scommesso sulla propria ammonizione (ed essere poi ammoniti...) per ritrovarsi nei guai peggiori e rischiando ben oltre la tariffa minima - tre anni di inibizione - per la violazione dell’articolo 24 del codice di giustizia sportiva che vieta ai tesserati di scommettere sul calcio e - figuriamoci - sulle partite della propria squadra. Se, invece, Zaniolo e Tonali dovessero aver puntato su altri sport o giocato nei casino on line non ci sarebbe alcun addebito sportivo. E non finisce qui, perché secondo Corona, Zaniolo avrebbe scommesso su una partita della Roma in modo clamoroso: "Tonali e Zaniolo scommettono! Un informatore mi ha rivelato che Zaniolo scommetteva sulla partita della Roma in Coppa Italia persino quando era in panchina. I nomi – ha aggiunto – mi sono stati dati da fonti certe che rivelerò quanto prima".

E, ancora, Corona ha scritto: "Ho le prove e i documenti con audio e nomi, che andranno a certificare la correttezza di quanto affermato". Corona è stato poi prelevato dalla polizia per recarsi in Questura per essere ascoltato "come persona informata sui fatti nell’ambito "dell’inchiesta della Procura di Torino" che vede indagato Nicolò Fagioli. Lo ha spiegato l’avvocato di Corona, Ivano Chiesa. E fa sorridere che abbia detto, appena fuori la Questura, dopo le rivelazioni a raffica attraverso ’Dillingernews’: "Non posso dire nulla, io rispetto la legge", una volta uscito dalla Questura di Milano.

Corona è stato "convocato per essere ascoltato “come persona informata sui fatti" nell’ambito "dell’inchiesta della Procura di Torino" che vede indagato Nicolò Fagioli. Lo ha spiegato l’avvocato dell’ex agente fotografico, Ivano Chiesa. Più o meno in contemporanea di scatenava la bufera a Coverciano, dove nel tardo pomeriggio di ieri i pm di Torino hanno inviato gli investigatori per notificare atti di indagine a Tonali e Zaniolò mentre erano nel raduno azzurro. I due sono stati accompagnati dal capo delegazione Gigi Buffon in una delle sale di Coverciano, dove gli agenti della Questura gli hanno notificato ati di indagine. A quel punto, dopo un rapido consulto dei vertici federali, la nota con la quale si comunicava che Zaniolo e Tonali sono stati rispediti a casa in quanto "non nella condizione di affrontare gli impegni dei prossimi giorni".