Giovedì 18 Aprile 2024

Schlein e Conte La competizione tra i quasi amici

Raffaele

Marmo

Chi si attendeva che l’elezione di Elly Schlein portasse "automaticamente" alla riproposizione, più o meno riveduta e corretta, del campo largo con il Movimento 5 Stelle, è destinato a rimanere deluso. E non perché la neo-segretaria del Pd sia refrattaria alla grande alleanza populista-progressista. Tanto più che il suo braccio destra, Francesco Boccia, è stato e rimane uno dei più solerti sostenitori dell’intesa. Il problema, invece, è che a ritrarsi dall’abbraccio è attualmente proprio il leader dei grillini. Al di là delle photo opportunity in piazza a Firenze o al congresso della Cgil a Rimini con la Schlein, Giuseppe Conte ha capito che la sopravvivenza politico-elettorale dei 5 Stelle passa dalla distinzione-competizione proprio con il nuovo Pd.

Da qui una serie di mosse, messe in campo con immediatezza, che di fatto hanno l’obiettivo di fermare la gioiosa macchina da guerra della numero uno del Nazareno.

Non è un caso che la prima prova elettorale, quella amministrativa parziale del maggio prossimo, vede l’accordo Pd-grillini solo in sei comuni dei 19 medio-grandi nei quali si vota. Ma è soprattutto sul terreno della guerra e del sostegno armato all’Ucraina che Conte giocherà tutte le carte possibili per mettere in difficoltà la Schlein, tentando di continuare a porsi come unico punto di riferimento del pacifismo di sinistra di casa nostra. E lo stesso discorso vale anche per altri dossier, perché se è vero che anche la nuova dirigenza del Pd sembra avere sposato le cause del salario minimo e del reddito di cittadinanza, è altrettanto vero che rimane ferma la freddezza piddina verso il Superbonus.

L’ex avvocato del popolo, però, non sembra avere intenzione di fermarsi ai contenuti. E così si sta muovendo con consumata scaltrezza tattica per trovare un’intesa sulle prossime nomine Rai direttamente con Giorgia Meloni: per una maggiore visibilità televisiva quale arma anti-Schlein. E, del resto, l’intesa sulla grillina Daniela Floridia al vertice della Commissione di Vigilanza non è altro che una prima tappa del disegno contiano.