Venerdì 19 Aprile 2024

Arrestata 25 volte in 12 anni, chiede i domiciliari al campo rom: "Ho un figlio neonato da allattare"

Per sfuggire alla legge cambiava sempre identità. Ha rubato in varie zone d’Italia, tra cui Rimini e Grosseto. Ora è in carcere, condannata a 7 anni e 6 mesi

Campo rom

Campo rom

Il conto inizia dal 4 agosto 2013, quando cercò di ripulire la casa di un parroco di Oristano. In realtà, l’inizio della sua carriera criminale andrebbe retrodatato all’ottobre 2011, quando nel giro di dieci giorni compì due furti in abitazione tra Piacenza e Tortona (in concorso); all’epoca, però, Romina Jovanovic non aveva ancora 14 anni (li avrebbe compiuti una settimana dopo il secondo colpo); e di conseguenza non era imputabile per legge. Oggi la ladra seriale, residente nel campo nomadi di via Monte Bisbino a Milano, di anni ne ha 25; e ne deve scontare 7 e mezzo di reclusione, anche se ha già chiesto di essere messa ai domiciliari per allattare il figlio neonato.

I carabinieri del Nucleo Radiomobile l’hanno bloccata sabato pomeriggio mentre stava cercando di forzare la porta di un’abitazione in un palazzo di via Capecelatro, a due passi dallo stadio Meazza: era con due complici di 20 e 21 anni, un’inquilina dello stabile le ha viste aggirarsi sul pianerottolo e ha chiamato il 112; con loro avevano tre cacciaviti. Dai controlli in banca dati è spuntato subito l’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Pavia per un cumulo pene relativo ad alcune condanne definitive. Così, a valle della direttissima, Romina Jovanovic è finita a San Vittore.

Nella vita ha usato vari nomi e a ogni alias corrispondono diverse pagine di precedenti: a volte si è presentata come Romina Ristevski (o Ristevsci), altre come Romina Djordjevic, altre ancora come Romina Jovancic. I rilievi dattiloscopici rimandano sempre alla stessa persona: la venticinquenne di origine rom. Negli ultimi undici anni e sei mesi, ha collezionato più di 25 arresti, per lo stesso tipo di reati: furto in abitazione, possesso di chiavi e grimaldelli, false attestazioni.

Come detto, il debutto da imputabile risale all’estate del 2013, in Sardegna. Sedici giorni dopo, il 20 agosto, la ritroviamo a Rimini: altra casa svaligiata, altro giro in camera di sicurezza. Alla vigilia di Natale, viene ripresa a Firenze, ma il 4 gennaio 2014 è già a Pescara. Il 20 luglio, viene "pizzicata" a Grosseto. Di lei si perdono poi le tracce fino al 30 settembre 2015, quando viene indagata per false attestazioni a Trieste: è l’inizio del periodo nel Nordest, durante il quale verrà denunciata più volte. Tra il 13 e il 25 maggio 2020, viene indagata per possesso di grimaldelli a Venezia e per furto in abitazione a Meolo. L’8 giugno 2022 colpisce a Pavia, il 4 agosto a Milano. Del settembre 2022 è il patteggiamento a due anni a Pavia.

E arriviamo a quattro giorni fa, quando viene fermata dai militari in zona San Siro. Agli atti risultano anche diversi divieti di dimora, per inibirle l’accesso ai Comuni di volta in volta finiti nel mirino. Un lungo giro d’Italia delle razzie con tappa finale a Milano. Almeno per adesso. Romina è in carcere, ma vorrebbe i domiciliari per accudire il bambino partorito poco tempo fa. Tocca ai giudici decidere, tenendo conto che l’articolo 146 del codice penale prevede il differimento obbligatorio dell’esecuzione di una pena per donne in gravidanza o madri di figli di età inferiore a un anno.