Questionario choc in una scuola di Roma. “Di che razza è il bambino?”. Scoppia la polemica

Il dirigente scolastico: “Mi assumo la paternità dell’omesso controllo, ma difendo l’inclusività della scuola”

Studenti

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Roma, 25 maggio 2023 – “Gruppo etnico o razza del bambino”. Compilare, grazie. Un questionario scolastico destinato ai genitori di una scuola elementare romana, con parole sbagliate in assoluto, oltre che inconferenti con gli scopi dell’iniziativa, apre un nuovo caso scolastico-politico che dalle cronache capitoline di Corriere e Messaggero approda a Montecitorio. L’inevitabile polemica scoppia all’Istituto comprensivo Borsi-Saffi nel popolare quartiere di San Lorenzo. Il questionario distribuito ai genitori di una seconda elementare sulla percezione del comportamento dei propri figli parte infatti con parole che evocano schedature e profilazioni. Qualche genitore non se ne accorge. Altri protestano. Vibratamente.

Il dirigente scolastico Marcello Di Pasquale dichiara a QN: “Mi assumo in pieno la paternità dell’omesso controllo, ma difendo la storia e l’inclusività della scuola. Un terzo degli studenti è straniero. Abbiamo un sito web eccellente e trasparente. Basta un clic e può essere letto non solo nelle principali lingue straniere, ma anche in bengali, lingua madre dei genitori di molti allievi bangladesi. Senza contare le iniziative che realizziamo ogni anno nel Giorno della Memoria. Questo istituto va difeso”.

I formulari immediatamente modificati presentano ora un’altra voce, peraltro del tutto opzionale, relativa alla “nazionalità del bambino”. Ad assumersi la responsabilità tecnica dell’errore iniziale è Giuseppe Romano, psicologo e psicoterapeuta del Centro Marco Aurelio, incaricato dei test standard utilizzati come strumenti per l’individuazione precoce dei Dsa. I Dsa sono i disturbi dell’apprendimento, i più comuni dei quali sono dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.

Ma l’errore è ormai di dominio pubblico. E presenta un conto reputazionale salato: “Chiedere a quale gruppo etnico o razza appartiene un bambino in un questionario scolastico sui comportamenti è inaccettabile. E il tentativo dei dirigenti dell’Ics Borsi-Saffi di derubricare la vicenda a scivolone lessicale non rende certamente meno grave l’utilizzo di queste espressioni, ma anzi ancor più odiosa perché avvenuta all’interno di una scuola. A maggior ragione dopo l’inequivocabile monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, scrivono i deputati dem Andrea Casu, Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut, Matteo Orfini e Nicola Zingaretti. Tutti insieme citano le recenti parole del Capo dello Stato: “La Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948, nata dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale, individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza”.

Con passo politico ancora più eclatante i parlamentari dem annunciano poi la presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Due gli obiettivi. Primo: “Chiedere come sia possibile che un questionario contenente espressioni così gravi e razziste sia distribuito in una scuola del nostro Paese”. Secondo: “Come evitare che una vicenda del genere possa accadere di nuovo”.

Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, concorda: "Mi chiedo come sia potuto venire in mente di formulare domande del genere e chi lo abbia fatto. Mi auguro che l'istituto scolastico chieda scusa formalmente e chiuda una pagina non troppo esaltante”.