Giovedì 25 Aprile 2024

Pass auto per disabili, l’Italia dei 625mila furbetti

Sono 2,5 milioni i permessi auto rilasciati dai Comuni: illegale uno su quattro

I controlli dei vigili sui pass disabili

I controlli dei vigili sui pass disabili

Roma, 4 marzo 2019 - "Due milioni e mezzo di pass disabili in tutta Italia (il 4% della popolazione ce l’ha, ndr), una quota esagerata rispetto alla difficoltà per ottenerne uno. Ma la vera emergenza riguarda i permessi illegittimi, che sono almeno uno su quattro". A lanciare l’allarme sui circa 625mila furbetti del pass è Luigi Altamura, referente Anci per le polizie locali e comandante della Municipale di Verona. Il suo corpo di polizia, in questa direzione, sta combattendo una battaglia vincente: sono 1.738, infatti, i permessi intestati a cittadini veronesi deceduti ma mai restituiti.   Questi attestati vengono detenuti in modo illegittimo dai familiari o dai parenti che spesso li usano illegalmente per parcheggiare gratuitamente e facilmente. Un numero elevato, soprattutto, se raffrontato al totale degli stalli riservati ai disabili presenti in città: 1.576. "Ogni anno sono in aumento le Ztl (Zone a traffico limitato, ndr) controllate elettronicamente, ora sono oltre 330 – spiega l’esperto Altamura –. Quando nasce un’area del genere, il numero dei pass disabili cresce perché tutti vogliono poter accedere al settore. Questo boom riguarda anche le piccole città. Il permesso è la chiave che apre tutte le porte: entrare nelle Ztl, procedere nelle corsie preferenziali, parcheggiare vicino a stadi, palazzetti, fiere o concerti, posteggiare gratis sugli stalli blu a pagamento. Le polizie locali devono cambiare mentalità, occorre mettere tra le priorità il contrasto all’abuso dei pass disabili: è una battaglia di civiltà, come l’uso dello smartphone alla guida".   Ma quali sono i comportamenti contro la legge che il comandante Altamura ha messo nel mirino? Si parte dai falsi pass disabili (comprese le fotocopie), passando dagli utilizzi indebiti di pass intestati a morti, ad allettati (persone da lungo tempo immobili a letto nelle case di riposo od ospedali), a individui che non sono più disabili, a disabili effettivi ma non presenti in città. "Noi a Verona andiamo a prenderli casa per casa – prosegue Altamura –. Da marzo inizieremo le verifiche sotto casa di chi il pass lo utilizza senza averne diritto. I vigili hanno l’elenco completo degli intestatari di pass disabili deceduti e non restituiti". I risultati ottenuti nella città di Giulietta e Romeo parlano chiaro: dal 2012 al 2018 le denunce per l’abuso di permessi sono scese del’81% (da 263 a 49). "Dal 2008 abbiamo il database Citypass che rispetta le regole del Garante per la privacy e permette, solo alla polizia stradale e giudiziaria, di controllare la validità dei pass e se il disabile è vivo. I Comuni di Verona e provincia inseriscono autonomamente l’informazione sulla piattaforma Ztl di Verona. Poi abbiamo Giano2, un sistema che legge le banche dati del Comune (permessi, verbali, incidenti) e fuori (Motorizzazione, Aci...). Tutto è nato dopo le lamentele delle associazioni dei disabili che volevano più controlli: abbiamo iniziato l’era della tolleranza zero scovando i furbetti. Cosa rischiano? Fino a un anno di reclusione, anche se servirebbero pene più severe".   Sistemi  tecnologici all’avanguardia e più controlli degli agenti: ecco la ricetta per attenuare l’emergenza. "Prima non venivano effettuate retate perché non c’era la percezione di un comportamento che danneggia i disabili e le amministrazioni comunali. A Verona il mancato introito dei parcheggi vale decine di migliaia di euro al mese – conclude Altamura –. Ogni nostro agente ora ha il palmare che verifica la situazione delle auto, non usiamo più il blocchetto e la penna. Il disegno di legge sulla modifica del Codice della strada, passato in Commissione Trasporti, ha posto l’attenzione sui disabili al comma uno dell’articolo uno. Vuoi vedere che creeranno una banca dati nazionale dei pass disabili...".