Sabato 27 Luglio 2024

Palermo, voto di scambio politico mafioso: arrestato l’esponente di FdI Mimmo Russo

Il noto politico e sindacalista è accusato di aver “promesso posti di lavoro a soggetti vicini ad ambienti di Cosa nostra in cambio di voti”. Indagati anche Gregorio Marchese, figlio di un boss, e il consulente d’azienda Achille Andò

Mafia e voto di scambio, arrestato Mimmo Russo esponente di Fdi a Palermo (Ansa)

Mafia e voto di scambio, arrestato Mimmo Russo esponente di Fdi a Palermo (Ansa)

Roma, 9 aprile 2024 – Voto di scambio politico-mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata corruzione. Sono queste le accuse che hanno portato all’arresto di Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Fratelli D’Italia a Palermo. L'inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Insieme all'esponente di FdI sono indagati Gregorio Marchese, definito dal gip la “costola” del politico e figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, Filippo Marchese, e il consulente d'azienda Achille Andò. Per entrambi, accusati a vario titolo di corruzione ed estorsione, sono stati disposti i domiciliari.

L’indagine 

"Le indagini hanno pienamente confermato le tante dichiarazioni che, nel corso degli anni, numerosi collaboratori di giustizia hanno rilasciato a carico di Russo, convergenti sulla circostanza che egli sia da sempre stato vicino a Cosa nostra palermitana". Lo sostiene il gip di Palermo, Walter Tortorici. Tutti i collaboratori di giustizia hanno riferito che “fin dagli anni '90, Russo, 're' dei precari di Palermo, in occasione delle campagne elettorali, è solito stringere patti con esponenti mafiosi di vertice delle varie famiglie sparse sul territorio palermitano. "In base a questi patti – si legge nel provvedimento del gip –, Russo si fa promettere voti da soggetti mafiosi, in cambio dei quali offre i propri servigi di pubblico ufficiale consistenti nel procacciare posti di lavoro a mafiosi e loro familiari all'interno di cooperative finanziate con denaro pubblico, oppure nel far pervenire finanziamenti pubblici in occasione dello svolgimento di feste rionali". In altre occasioni, Russo avrebbe "comprato i voti consegnando a soggetti mafiosi somme di denaro, beni alimentari e buoni benzina, da distribuire tra gli elettori dei rispettivi quartieri”. Inoltre – è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri – “Russo ha occultamente gestito le assunzioni nella Social Trinacria Onlus, associazione finanziata con fondi regionali, assicurando salari a personaggi anche di vertice di cosa nostra, in cambio del loro appoggio politico-elettorale”. Mentre, più di recente, "la permanente vicinanza tra Russo e il contesto criminale della città emerge da vicende che lo hanno coinvolto in qualità di esponente politico e candidato alle elezioni 2022: egli ha costantemente promesso posti di lavoro a soggetti vicini ad ambienti mafiosi in cambio di voti".