Mercoledì 24 Aprile 2024

Il popolo no vax divide anche i giudici. Stesso caso, ma le sentenze sono opposte

Pesaro, in 50 portarono i bimbi non vaccinati all’asilo nonostante il divieto. Fascicoli a due gip diversi: 30 prosciolti, 20 condannati

No vax

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Pesaro, 9 giugno 2020 - I "no vax" dividono anche i giudici. Casi identici, decisioni opposte. Succede nel Tribunale di Pesaro. Città che, nel 2017, aveva ospitato la grande manifestazione del popolo in t-shirt "arancione" a favore della libertà vaccinale. Ebbene, qui, due gip, vicini di stanza, ma non di pensiero, hanno l’uno prosciolto e l’altro condannato genitori "disobbedienti" che, per la Procura, sono tutti pari merito colpevoli di aver portato i figli non vaccinati all’asilo nonostante il divieto espresso dei presidi.

Cinquanti i fascicoli arrivati sulla scrivania dei due giudici. I 30 imputati giudicati dal gip Giacomo Gasparini sono stati prosciolti. Destino opposto e avverso, invece, per gli altri 20 per i quali il gip Francesco Messina ha emesso il decreto penale di condanna: pagamento della sanzione di 100 euro. Due verdetti che hanno colto di sorpresa la stessa Cristina Tedeschini, procuratore capo, e Maria Letizia Fucci, il sostituto procuratore che per mesi ha spulciato centinaia di carte e cercato di mettere ordine nell’intricato rovo di norme sull’obbligatorietà vaccinale.

Sorprese, ovviamente per la decisione di Gasparini, ma non impreparate. Tedeschini e Fucci hanno infatti già impugnato i proscioglimenti davanti alla Corte di Cassazione. Venti di 30, dato che su dieci il giudicato è ormai diventato definitivo. "È una materia davvero delicata e molto importante – commenta Tedeschini – tanto più alla luce di quello che è accaduto con questa pandemia. Abbiamo la convinzione che questa vicenda meriti una valutazione della suprema Corte di Cassazione. Vogliamo che si entri nel merito del tema vaccini che sono stati una grande conquista per la salute e la vita dell’uomo".

A Pesaro, la guerra sui vaccini deflagra all’inizio dell’anno scolastico 2018-2019. È il caos davanti ad alcuni asili della città dove all’ingresso si consumano scontri tra i presidi e le maestre da una parte e i genitori "no vax" dall’altra che arrivano a lasciare i figli non vaccinati nonostante l’ordine di tenerli a casa. Scontri così accesi da richiedere l’intervento dei carabinieri. E che sfociano nelle carte bollate. I presidi denunciano i genitori "no vax".

La Procura apre 130 fascicoli contestando la contravvenzione dell’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Ottanta li archivia. Per 50 il pm Fucci chiede il decreto penale di condanna. Ma lo ottiene per meno della metà. "Il fatto non è previsto dalla legge come reato – scrive Gasparini il 10 febbraio scorso – Nel nostro ordinamento è immanente il principio della autodeterminazione in materia di salute. La sospensione della frequenza è un mero atto amministrativo. Ne discende che, non risultando in atto epidemie o contagi – l’inosservanza della sospensione non ha rilevanza penale".