Venerdì 26 Luglio 2024

Messina Denaro, arrestata la figlia dell’amante del boss: Martina Gentile gestiva la posta del capo di Cosa Nostra

La madre della donna finita ai domiciliari è Laura Bonafede. Nome in codice ‘Tan’ o ‘Tany’, secondo i magistrati ha avuto un ruolo fondamentale durante la latitanza del boss

Palermo, 5 dicembre 2023 – I carabinieri del Ros hanno arrestato con le accuse di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravate Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede, la donna che per anni è stata sentimentalmente legata al boss Matteo Messina Denaro. Nei confronti della ragazza, che il padrino latitante considerava come una figlia, la Procura aveva già chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip non aveva ritenuto che ci fossero indizi sufficienti. Alla luce del nuovo materiale investigativo raccolto dai carabinieri il giudice ha ora disposto per l'indagata gli arresti domiciliari.

Martina Gentile è agli arresti domiciliari
Martina Gentile è agli arresti domiciliari

Gestiva la corrispondenza del boss

Secondo i magistrati - l'indagine è stata coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido - Martina Gentile di cui Messina Denaro in diversi pizzini trovati dopo l'arresto elogiava le virtù, avrebbe gestito lo scambio della corrispondenza del boss, all'epoca latitante, sfruttando il suo rapporto con un altro tramite del padrino, Lorena Lanceri, finita in manette col marito nei mesi scorsi. Lanceri, ritenuta una delle più strette fiancheggiatrici del padrino di Castelvetrano, consegnava alla ragazza i pizzini scritti dal capomafia e Gentile li faceva avere ai destinatari tra i quali sua madre Laura Bonafede. Lo scambio, spesso, avveniva nello studio dell'architetto ed ex assessore all'Urbanistica del Comune di Campobello di Mazara, Stefano Tramonte, in cui le due donne lavoravano.

Nome in codice ‘Tan’ o ‘Tany’

L'indagata, in codice chiamata da Messina Denaro Tan o Tany, condivideva con il padrino e con gli altri soggetti che interloquivano con lui una sorta di linguaggio cifrato ideato per nascondere l'identità delle altre persone coinvolte nella assistenza al latitante e curava le esigenze logistiche del boss. Per i pm Gentile "è stata quindi uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di Mazara”. Il gip ha disposto nei confronti della ragazza i domiciliari e non il carcere, come chiesto dalla Procura, perché Gentile è madre di una bimba di tre anni.

Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro al supermercato
Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro al supermercato

La collanina di Bulgari

Proprio Messina Denaro regalò una collanina di Bulgari da oltre 2.000 euro alla piccola. Nel linguaggio cifrato usato dal capomafia e dalla Gentile, la bambina destinataria del dono veniva indicata come “Cromatuccia”. La donna, dopo aver ricevuto il gioiello, mandò alla madre Laura Bonafede una foto della collanina. La prova dell'acquisito verrà poi trovata nel materiale sequestrato alla sorella di Messina Denaro, Rosalia, che aveva appuntato la spesa come “regalo per cromatuccia”.

Il ruolo di Martina Gentile

Postina, ma non solo. Il ruolo di Martina Gentile nella latitanza di Matteo Messina Denaro potrebbe essere molto più complesso. Lo sospettano gli inquirenti. “Martina Gentile - scrivono i magistrati - può vantare un tale patrimonio di conoscenze sui meccanismi di controspionaggio adottati dal latitante e sulla sua rete di coperture, tanto da porla strategicamente al centro, accanto alla madre, del suo sistema di assistenza e protezione del latitante e, in tal modo, in grado di condizionarlo, inquinarlo o comunque renderlo ancora oscuro nelle molte parti ancora non svelate”. Per i pm la giovane donna era un anello indispensabile delle “reti di protezione sapientemente costruite dal latitante”. “Il livello di fiducia riposto da Messina Denaro nella giovane donna, depositaria infatti di notizie riservate sulla latitanza, l'altissima considerazione sulle sue qualità, l'orgoglio per le convinzioni mafiose che la donna aveva anche pubblicamente manifestato, sono tutti indici che consentono di ritenere certa la conoscenza da parte della Gentile di ulteriori luoghi, persone, dinamiche attinenti alla sfera più intima e complice della latitanza di Messina Denaro”, concludono. Le indagini su Martina Gentile potrebbero far scoprire altri canali di scambio di pizzini, probabilmente attivi a Palermo, città frequentata dal latitante durante le cure alla clinica La Maddalena e in cui la ragazza si recava spesso.

Messina Denaro ripreso dalle telecamere nel 2022

Agli atti dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Martina Gentile, ci sono una serie di immagini scattate dalla polizia mesi prima della cattura del boss avvenuta il 16 gennaio scorso. Nei frame di un video del 17 dicembre del 2022, ora rianalizzati dai carabinieri, si vede l'auto del boss passare alle 10.59 davanti alla casa della Gentile e della madre Laura Bonafede - entrambe erano pedinate e intercettate dalla polizia impegnata nella ricerca del padrino - e rallentare davanti al portone. Scene immortalate che però non insospettirono gli investigatori.