Sabato 27 Luglio 2024

“O io sarò morta o sarà morto lui”. Lo scritto trovato in casa di Makka, accusata dell’omicidio del padre

Nizza Monferrato: 4 fogli sequestrati dai carabinieri nella casa della famiglia cecena. “A volte mio papà prende mia madre, la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna”. La giovane confessa al gip: l’uomo avrebbe minacciato di morte la moglie, prima dell’ennesimo litigio

Una foto di Makka

Una foto di Makka

Asti, 6 marzo 2024 – “Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel c. prima che lui porti via l'unica ragione della mia vita, cioè mia madre”. Sarebbe contenuto in queste parole il movente di Makka Sulaev, 18 anni, indagata per l’omicidio del padre, Akhyad Sulaev, 50 anni. 

I carabinieri, che hanno perquisito la casa di Nizza Monferrato (Asti), dove Makka abitava col padre, la madre e i tre fratelli, e dove è avvenuto il delitto, hanno sequestrato quattro fogli, vergati dalla ragazza, come rivela oggi da La Stampa. “Chi troverà questo scritto capirà – si legge nelle pagine del diario improvvisato – o io sarò morta, o sarà morto lui. Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre. Io amo la famiglia, è la mia vita, io non so come farò senza”. Makka avrebbe ucciso il genitore al culmine di una violenta discussione: secondo l’ipotesi più concreta emersa dalle indagini, l’uomo era violento con la moglie e con i figli. 

Ieri Makka, primogenita in un una famiglia emigrata dalla Cecenia, studentessa di liceo promettente, è stata interrogata dal giudice dopo il fermo del 2 marzo scorso. Ha confermato di aver ucciso il padre a coltellate, contestualizzando così il delitto: “Non avevo mai osato affrontare mio padre, né oppormi a lui. Ma i maltrattamenti duravano da tempo, perché fanno parte della sua cultura, al modo di intendere i rapporti con le donne”. Più volte la confessione della giovane è stata interrotta dal pianto

All’origine dell’ennesimo litigio in casa ci sarebbe la decisione della vittima di lasciare il lavoro. Rimproverato dalla moglie – è il racconto di Makka – il 50enne avrebbe inviato un messaggio minatorio alla donna. “Quando vengo a casa ti uccido, come ti permetti”. “Tuo padre è furioso”, avrebbe poi scritto lei alla figlia.  

Nei quattro fogli sequestrati dai carabinieri, Makka descrive il comportamento abituale del padre: “A volte prende mia madre la trascina di fronte ai miei fratelli maschi  – spiega – e insegna loro come si tratta una donna. Quando la vostra moglie vi risponderà o si comporterà male dovrete prenderla così, come fa papà. Io non ce la faccio più e lo ammazzerò. Lui ci impedisce qualsiasi libertà di movimento e di relazioni. Maschi tossici, mi fate schifo e siete la rovina di tutto e il motivo per il quale il mondo va a puttane”.

Il fermo nei confronti della ragazza non è stato convalidato per ritenuta insussistenza del pericolo di fuga. Il gip ha deciso la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nella comunità protetta dove si trova attualmente.